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Quanto è socialmente utile il capitalismo di Topolino

L’articolo di Alberto Mingardi sul domenicale del Sole24ore mi ha proprio colpito. Penso perché sono arrivato al suo articolo, quello in cui segnala l’uscita di un volume che, manco a dirlo, parla di capitalismo veicolandone il liberale e progressivo alito di benessere attraverso la simpatica e suadente immagine di Topolino, dopo aver letto sullo stesso quotidiano un’ampia indagine sul ruolo e il reale impiego del crowfunding in Italia. E forse anche perché non si può non essere un po’ influenzati dai fatti di Roma. Ecco.
Mingardi, che dell’Istituto Bruno Leoni (think tank liberale) è il direttore, è uno studioso. E’ uno che studia, pensa e scrive. Che lavora e vive della promozione dell’ideale liberale in economia. Che vede nel mercato e nell’arretrare dello Stato, la strada per un migliore ed efficace sviluppo della società e quindi di una sua modernizzazione.
Quella di Mingardi è un’attività che, in Italia, più che di ricerca, vista la scarsità di equity e di accesso al credito a disposizione, poiché se i piccioli non arrivano dallo Stato praticamente non si muove nulla, è una vera e propria missione.
Ora Mingardi, nel suo articolo che segnala il volume Why not capitalism di Jason Brennan, sbocconcella un aforisma che deve piacere tantissimo a chi studia tanto: – Chi non è socialista a vent’anni è senza cuore, chi lo è ancora a quaranta è senza cervello -. Ecco. Tutto giusto e tutto vero. A volerla dire tutta, però, perché ci siano persone che studiano e divulgano idee, che disquisiscono di sistemi nei vari campi del sapere, ci vuole pur sempre qualcuno che si toglie il pane di bocca per darlo a loro. Chiamamole pure erogazioni liberali. Al palato, però, sanno molto di socialista e solidale. E poi attenzione! Il politico più somigliante al topo dei cartoon più famoso al mondo è proprio il meno capitalista dei topi!



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