Perciò, Irene, 22 anni di Reggio Calabria, è appena partita per il viaggio che da Reggio Calabria la porterà a Friburgo passando nell’ordine: per Villa S.Giovanni, Messina, Catania, l’aeroporto di Catania, l’aeroporto di Stoccarda, Stoccarda per arrivare, finalmente, a Friburgo. Irene mi dice, con la sua facciuzza che pare la topina che sistemava il vestito a Cenerentola prima che quelle due arpie delle sorellastre glielo strappassero, che a Milano proprio speranze non ne vedeva. Le moriva il cuore a colpi di clima e di mancanza di prospettive lì alla Facoltà di Lettere Moderne. E, così, per tramite dell’amica Giuseppina, che a Friburgo già viveva, decide di lasciare gli studi a Milano per trasferirsi in Germania.
Ora, per andare e venire dalla Germania, siccome l’aeroporto di Reggio Calabria serve solo a spostare i quattro parlamentari reggini da e per Roma, è costretta a fare il più cacofonico dei viaggi. Un viaggio che, già a mettere in fila le località che deve toccare, è cosa scritta male. Roba che quando la racconta a uno di Friburgo, all’uomo di Friburgo deve sembrare una barzelletta. E invece non lo è. È l’Italia, dove appunto una giovane di Reggio Calabria che prova a costruirsi un futuro, deve prendere il treno, la nave traghetto, il tram, un altro pullman, l’aereo e chissà ancora cosa. Irene, che delle donne del Sud ha quella miscela di fragilità e tenacia, ti guarda e ti dice: – Le poche volte che torno proprio non ci riesco a stare qui – mi confida, – là le cose che devono succedere, succedono. Qui è tutto per scommessa – .
Irene lavora in un ristorante in Germania, a Friburgo. Luogo comune dell’italiano emigrato all’estero. Muratori gli uomini, cameriere le donne. Epperò Irene con due occhi che paiono due chicchi di caffè ti punta e dice fierissima : – Un altro anno e quando avrò preso migliore dimestichezza con la lingua, mi iscriverò alla Scuola per infermiere – . Le faccio notare che Friburgo come Università è il top quanto a filosofia ed economia se non altro per aver dato i natali a personaggi del calibro, rispettivamente, di Heidegger e Von Kayek. Lei mi guarda, con quegli occhi che vengono dal Sud e vanno verso il Nord, e mi dice: – Lo so, prima un buon lavoro, poi cercherò anche di studiare se ci riesco -.
Da Reggio Calabria a Friburgo: il viaggio di Irene
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