Come nasce una crisi sui social? Come viene gestita dai vari attori? E ancora: chi e cosa alimenta la discussione in rete? Tutti questi temi sono stati affrontati ieri, durante la presentazione del rapporto “TweetPolitics”, dalla società di monitoraggio e consulenza strategica Atomic Media che ha illustrato il report “#MafiaCapitale. Una storia su Twitter” realizzato con il CrisisMonitor.
Il team di Atomic Media, di cui fa parte il giornalista Mario Sechi in qualità di media strategist & partner, si è chiesto che impatto sta avendo Twitter sul caso di cronaca romana più discusso degli ultimi tempi, #MafiaCapitale per l’appunto, e ha cercato di tracciare una mappa partendo da alcuni assiomi: perché news tradizionali e social si incrociano e influenzano reciprocamente, come scoppia la crisi, qual è la risposta dei politici, come si sviluppa il buzz della rete, quali sono i primi tweet che diventano virali.
Il punto di partenza è la genesi della crisi. Ciò che si nota è che, con il passare dei minuti, il flusso di informazioni lanciate su Twitter si arricchisce di particolari sempre più dettagliati che aggiungono nuovi tasselli al mosaico, dando corpo e struttura alla notizia.
I primi tweet che impazzano in rete sono caratterizzati da un linguaggio non composto e forbito ma al contrario sferzante e che, citando Sechi, «picchia duro».
La notizia corre in tempo reale tra tweet di agenzie e giornali e umori della pancia del popolo. E così arriva, inesorabile, la risposta di chi è chiamato in causa nella vicenda e di chi si schiera a suo favore.
Si delineano i 5 account più attivi sul tema #MafiaCapitale. Carmelo Briguglio con 73 tweet e 93 interazioni; Zazoom Blog con 62 tweet e 0 interazioni (perché si tratta di un generatore automatico di cinguettii); Top Trends IT con 57 tweet e 13 interazioni; Eleonora De Feo con 53 tweet e 14 interazioni e Gianni Alemanno con 20 tweet e 1.834 interazioni.
Nel tag cloud le parole che risultano avere maggiore risonanza sono “Marino”, “Capitale”, “Roma”, “Soldi”, “Mafia”, “Argentina”, “Carminati”, “Valige”, “Buzzi”. E sulla coerenza di alcune, ci sarebbe da discutere.
Ed ecco il quadro finale che emerge dal monitoraggio e dall’analisi del numero di account attivi e di tweet univoci, del numero delle interazioni e della portata del fenomeno.