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Che cosa pensa Papa Francesco dell’islamismo

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Massimo Tosti apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi.

«Auspico che i leader religiosi, politici e intellettuali specialmente musulmani, condannino qualsiasi interpretazione fondamentalista ed estremista della religione». Due mattine fa, poche ore dopo la grande manifestazione di Parigi, papa Francesco ha pronunciato queste parole davanti al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. È un richiamo importante, che può diradare le nebbie buoniste che continuano ad avvolgere le interpretazioni sugli episodi terroristici che hanno insanguinato la Ville Lumière e che potrebbero colpire anche altrove (in primo luogo il Vaticano, indicato, dal Mossad e dalla Cia, come l’obiettivo prossimo dei fondamentalisti).

Bergoglio ha messo il dito sulla piaga, chiamando in causa la caratteristica che rende l’islamismo diverso dalle altre religioni. Nei paesi musulmani vige la teocrazia. I leader politici sono anche leader religiosi. E l’islamismo non è stato intaccato dall’Illuminismo e dalla Rivoluzione francese, che vinse inneggiando alla «liberté».

Quando qualche commentatore richiama il sangue versato nelle Crociate, finge di non sapere che la Chiesa si è adeguata ai tempi: ha riconosciuto i propri errori. Ha riabilitato Galileo, processato perché predicava il sistema eliocentrico contro la visione geocentrica che il cattolicesimo di quattro secoli fa condannava perché in contrasto con l’insegnamento biblico.

L’Islam è rimasto fermo sugli insegnamenti di Maometto. Questo rende l’islamismo pericoloso: perché è nemico del progresso e del criticismo. Il fondamentalismo ha queste radici, e anche i musulmani moderati rimangono in qualche modo soggetti a quel tipo di insegnamento: chiedono alle loro donne di nascondere il viso sotto il velo, alzano il sopracciglio persino quando guidano le automobili.

Nel mese di agosto il Papa denunciò il fatto che ci troviamo coinvolti nella Terza guerra mondiale «a puntate». «Il fondamentalismo religioso», ha aggiunto ieri, «prima ancora di scartare gli esseri umani perpetrando orrendi massacri, rifiuta Dio stesso, relegandolo a un mero pretesto ideologico». Parole chiare: certamente più chiare degli slogan pronunciati domenica a Parigi, dove i buoni e i cattivi del mondo marciavano uno accanto all’altro.



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