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Daniel Křetínský, chi è l’ex avvocato d’affari che ha comprato le centrali E.on in Italia

Occhio ceruleo, aspetto da ragazzino, fisico atletico, Daniel Křetínský, ceco di Brno, ex avvocato di affari, classe 1975 è il nuovo proprietario delle centrali E.On in Italia, che ha sbaragliato la concorrenza della francese Edf, che peraltro avrebbe comprato in blocco e non spezzettato le attività come accaduto.

È diverso, almeno nell’immagine, dall’iconografia classica dell’oligarca che arriva dall’Est. Per il resto, come ogni oligarca che si rispetti, ha messo le tende nel mondo del calcio, comprando lo Sparta Praga nel 2004, cinque anni prima che nascesse la Eph, Energetický a prumyslový holding, la società praghese dell’energia che in questi giorni ha concluso l’affare italiano.

EPH, UN’ASCESA FULMINANTE

“A creare Eph è stato però un altro personaggio già noto alle cronache finanziarie italiane – scrive Repubblica – Si tratta di Petr Kellner, che con Generali ha dato vita a uno dei gruppi assicurativi di punta in Europa centrale. Un anno fa ha venduto il suo 44% di Eph a Křetínský e J&T per 1,1 miliardi di euro, circa dieci volte quanto gli era costato mettere assieme le società di distribuzione del gas e dell’elettricità in Slovacchia e gli impianti di stoccaggio, andando porta a porta dai piccoli risparmiatori che avevano comprato le azioni dal governo”.

ACQUISIZIONI IN TUTT’EUROPA

Nell’ultimo anno Eph (oltre 8mila dipendenti) è cresciuta ancora rilevando il gasdotto che porta il gas dalla Russia, miniere di carbone in Germania e, da poco, una centrale a carbone in Inghilterra. Ma con l’Italia Eph fa un altro salto di qualità, raddoppiando i suoi megawatt di energia totali”. L’offerta, che si aggirerebbe tra i 200 e i 350 milioni, riguarda gli “impianti a gas di E.On (cinque per 3.500 megawatt, i più in sofferenza in questo scenario di mercato) e per quello a carbone di Fiume Santo, 600 megawatt in Sardegna”, ha scritto il Corriere a dicembre. L’acquisizione si concluderà a primavera.

… DAL REGNO UNITO ALL’ITALIA

Il nome di Křetínský girava da un po’ intorno al dossier E.On Italia. Soprattutto dopo che a novembre l’allora semisconosciuta Eph, nata solo nel 2009, era salita agli onori delle cronache per aver comprato una centrale a carbone a Eggborough, nello Yorkshire, che vale il 4% della capacità del Regno Unito. Ma l’avanzata non intende limitarsi geograficamente: già acquirente di una miniera di lignite in Germania sempre da E.On, il magnate “si è mostrato interessato ad attività simili sempre sul suolo tedesco della svedese Vattenfall e avrebbe nel mirino il produttore nucleare Slovenske Elektrarne, che l’Enel vuole dismettere”. E soprattutto, nella sua breve vita, il gruppo ha messo in portafoglio già un colpaccio: “il 49% e la gestione del gasdotto che lungo il territorio slovacco porta il gas russo verso l’Austria e la frontiera italiana”.

L’AVVOCATO CHE CONTROLLA L’ENERGIA CECA

La carriera di Křetínský segue un percorso tutto sommato molto lineare. Il nostro, che oggi ha un patrimonio stimano di 300 milioni, si è arricchito grazie alla privatizzazione del gas nel suo Paese e oggi siede, secondo quanto riportato da Businessweek in sette board di 7 diverse organizzazioni che spaziano in 10 industrie. Dopo la laurea in legge all’Università Masaryk di Brno, viene assunto dallo studio legale Gottweis & partner nel 1998, appena 23enne e l’anno dopo passa, sempre nel ruolo di avvocato, al gruppo finanziario J&T per diventare, nel 2003, responsabile degli investimenti corporate e dell’energia ceca. Fino alla fondazione, dieci anni più tardi della Eph, di cui oggi è presidente.

L’AMORE PER IL CALCIO (E PER L’ITALIA?)

Ora, al giovane e ambizioso imprenditore, c’è da augurare che la sua parabola nel gas non segua quella del calcio, finora non particolarmente fortunata. Dopo aver pagato lo Sparta Praga 22 milioni di euro, Křetínský, come riporta il sito calcioefinanza, “aveva fissato un budget annuale di 14 milioni di euro per far crescere il club ceco. Ma dal momento dell’acquisizione lo Sparta Praga ha giocato in Champions League solo due volte”. E, secondo il sito, dopo l’acquisizione degli asset ternani di E.On il nostro potrebbe puntare le sue mire sulla squadra italiana della città umbra, che milita in serie B. Per farsi conoscere meglio – e raccogliere consensi su un terreno più fertile – anche dagli italiani.



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