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Che cosa penso della mossa di Draghi e della vittoria di Tsipras. Parla Confuorti (Advantage Financial)

“Capolavoro di Draghi? Se Draghi fosse un artista, forse, ma il professore è un finanziere e i finanziari non fanno capolavori”. Francesco Confuorti, presidente di Advantage Financial (investment company che opera nel corporate, institutional e private banking) si dissocia dal coro unanime di consensi intorno al Qe della Bce.

Il QE è tutto sbagliato dunque?
Il quantitative easing ha per definizione dei suoi vantaggi per beneficiare dei quali bisogna però saper trasformare il minor debito che deriva dalla sua applicazione in benefici per l’economia reale. Come si fa? Riposizionandosi su strumenti non di debito ma azionari. Questo nel sistema italiano non è possibile perché la nostra Borsa è piccola, sempre più asfittica e non ci sono grandi società capaci di attrarre capitali e dunque di trasmettere il quantitative easing all’economia reale. Il 50% della Borsa fatta da banche e il resto per lo più da società statali, la maggioranza utility… Insomma, dico solo che questo capolavoro che il professor Draghi ha architettato non potrà essere vantaggioso per l’economia italiana.

Nessun effetto Fed, allora? Non accadrà quello che è avvenuto in Usa grazie a una politica super espansiva?
La Bce ha fatto lavoro di stimolo finanziario, impiegando un trilione di euro per acquistare debito. Quando questo succede chi cerca un ritorno in forma di interessi si muove verso l’azionario che pagano dividendi. Così è stato negli Usa che hanno sperimentato il trasferimento della politica espansiva sull’economia reale. L’errore è pensare che la Bce possa essere una nuova Fed: la Fed rappresenta uno Stato unitario con politica fiscale e monetaria unica e con il debito che è stato mutualizzato. In Europa la Bce ha fatto quello che poteva, ma pensare che il mercato dei capitali italiano o spagnolo possa assorbire questo costo che di fatto per l’80% si sono assunte le banche nazionali comprando debito e trasferirlo alle economie, ripeto, è pura utopia.

Che cosa pensa di quanto ha detto il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e cioè che la condivisione dei rischi da parte dell’Europa è troppo bassa?
Sì, è troppo bassa la condivisione dei rischi: le nostre banche comprano l’80% del debito e queste risorse liberate non vanno nell’economia domestica, ma al di fuori. Gli investitori che non acquisteranno più Btp andranno sui fondi azionari Usa, tedeschi o globali, fuori dall’Italia. Il qe è un mero abbassamento di debito con trasferimento di benessere in aziende internazionali.

Ma a chi giova allora l’allentamento monetario?
I benefici ci saranno per Francia e Germania, nel giro di 6-9 mesi. E Draghi lavora per tutti, anche per la Germania che ha avuto grossi vantaggi da quello che è accaduto nella periferia e dovrebbe essere molto grata al governatore della Bce.

Euro e tassi come si comporteranno invece?
I tassi scendono, l’euro continua a deprezzarsi e ci potrebbe essere nell’area euro una ripresa tra un anno. Con benefici per le società esportatrici.

E l’Italia?
Quanto all’Italia, l’unica cosa che ci auspichiamo sono le riforme del governo. Senza non si esce dallo stallo.

Neppure la vittoria schiacciante di Syriza in Grecia può smuovere le acque?
Se avrà impatti sull’Italia? Me lo auguro. Se loro riescono a portare a casa risultati come l’allungamento del debito a migliori condizioni, questo effetto può essere trasferito anche all’Italia. È sicuramente positivo avere una visione opposta a quella tedesca che finora è servita ad aumentare la disoccupazione e a creare problemi. Anche perché la Troika è formata da organi non eletti ed autoreferenziali. Mentre l’Europa deve essere fatta dai popoli. Alexis Tsipras è stato eletto e a luglio potrebbe essere tra i candidabili per la presidenza del Consiglio europeo.

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