Il suo nome era trapelato sulla stampa americana un anno e mezzo fa, grazie a un tweet del giornalista John Dinges, quando era stato nominato capo del National Clandestine Service. Adesso rispunta fuori per la ragione opposta: le sue dimissioni. Francis Archibald, detto Frank, ha lasciato la direzione delle Operation della CIA. Ne ha dato conferma la scorsa settimana il portavoce della Central Intelligence Agency, Dean Boyd, che ha annunciato: «Lo ringraziamo per il suo profondo e duraturo contributo per la CIA e la sicurezza della nostra nazione». La notizia è stata poi diffusa dal Daily Beast.
LE RAGIONI UFFICIALI (E UFFICIOSE)
La ragione ufficiale di questa decisione è che Archibald volesse cambiare vita dopo una carriera lunga trent’anni a servizio dell’intelligence. Quella ufficiosa è che fosse in rotta di collisione con il capo dell’agenzia John Brennan, nominato da Obama per riformare i servizi americani.
LA RISTRUTTURAZIONE DI BRENNAN
Si tratta, infatti, di un momento di transizione per la CIA. L’agenzia di intelligence è da sempre divisa in direttorati diversificati tra loro: quello dell’Intelligence, incaricato del lavoro di analisi, e quello delle Operations, diventato National Clandestine Service dopo gli attacchi dell’11 settembre, che invece gestisce le attività sul terreno. Ma Brennan – dice la stampa Usa – adesso vuole rivoluzionarne la struttura, annullando questa dicotomia, e mettendo insieme tutti gli analisti e gli operativi che si occupano di Medio Oriente, America Latina, Russia, oppure di caccia ai terroristi. Organizzando, insomma, l’agenzia sulla base delle regioni e dei compiti. Brennan dovrebbe riferire del progetto nella giornata di oggi, presso il Council on Foreign Relations di New York, dove sarà intervistato dal giornalista della CBS Charlie Rose.
LE CRITICHE INTERNE
I critici di questa riorganizzazione hanno dichiarato che non è stata avanzata, finora, una proposta formale e che, di fatto, non c’è ancora nulla di deciso. Ma intravvedono nel progetto di Brennan una minaccia per alcune funzionalità principali della CIA. Alcuni membri del National Clandestine Service, invece, ritengono che questo tipo di riassetto metterebbe in pericolo il grado di indipendenza di cui la divisione gode all’interno della burocrazia dell’intelligence “sin da quando è stato creato come Directorate of Plans nel 1951″, ha dichiarato un ex funzionario.
CHI È FRANZ ARCHIBALD
Il più critico di tutti nei confronti del progetto di Brennan, pare essere stato proprio Archibald, 57 anni, veterano dell’intelligence che vanta “importanti esperienze operative in tutto il mondo” e che ufficialmente “rimane sotto copertura”, secondo Jennifer Youngblood, portavoce della CIA. L’agente, originario del South Carolina, dopo aver militato nel corpo dei Marines, era entrato nella Central Intelligence Agency. Durante la sua lunga carriera ha operato in Pakistan, Africa, America Latina, ma l’impresa che gli ha dato maggior lustro è stata l’operazione che ha contribuito a rovesciare il governo di Slobodan Milosevic in Serbia nel 2000. Archibald era diventato capo del National Clandestine Service nel maggio del 2013, per sostituire la donna, nome in codice “Gina”, che guidava ad interim il servizio e che aveva gestito il “black site” della CIA in Thailandia dopo l’11 settembre.
LE NOVITÀ
Quella di Brennan è solo l’ultima delle novità che potrebbero investire la CIA. Il 2015 è iniziato con la nomina di David Cohen come nuovo vice direttore dell’agenzia. Cohen, alto funzionario del Dipartimento del Tesoro, si è distinto in passato per aver gestito il piano di sanzioni contro l’Iran. Sempre questo mese, il tenente John Mulholland, che in precedenza ha ricoperto il ruolo di vice comandante dello United States Special Operations Command, è diventato il nuovo responsabile della CIA per gli Affari militari. Queste nomine si giustificano con il fatto che negli ultimi anni la CIA e gli operatori speciali hanno lavorato gomito a gomito come mai accaduto prima. L’operazione più famosa che li ha visti coralmente coinvolti è stato il raid che ha ucciso Osama bin Laden in Pakistan nel 2011.