A pochi giorni dall’inizio del periodo di purdha (questo giovedì) continuano ad arrivare indicazioni su di un possibile annuncio di un programma di stimolo quantitativo già il prossimo 22 gennaio. Secondo l’Handelsblatt, Draghi sta ancora lavorando al raggiungimento di un consenso ma in ogni caso vi è una “maggioranza chiara” a favore.
LE VOCI DALLA BCE
Secondo l’Handelsblatt almeno 7 membri su 19 sarebbero contrari ad un QE. Makuch (Banca di Slovacchia) ha indicato che la BCE lancerà un programma di stimolo quantitativo se necessario, ma per il momento “i dettagli sono ancora da finalizzare”. Riguardo la sua posizione, Makuch ha indicato che il sostegno ad un QE non sarà incondizionato ma dipende da come il programma verrà disegnato. Coeure ha dichiarato che la BCE è pronta a decidere su un QE questo mese e che è possibile, anche se non desiderabile, decidere a maggioranza. Nowotny ha indicato che la BCE dovrebbe intervenire prima piuttosto che dopo per contrastare il rischio deflazione. Nowotny ha sollevato la questione della condivisione, o meno, del rischio in caso di acquisti di titoli governativi.
CHE COSA FARA’ FRANCOFORTE
Continuiamo a ritenere che il prossimo 22 gennaio la BCE pre-annuncerà un programma di stimolo monetario tramite acquisti di governativi, titoli corporate e sovranazionali per circa 500 miliardi di euro, come da indiscrezioni recenti di stampa. Riteniamo che gli acquisti di governativi saranno condotti in base alle quote paese nel capitale BCE e calibrati in modo tale da non distorcere eccessivamente il mercato. E’ possibile che per ogni titolo la BCE vorrà indicare una soglia massima in percentuale dell’ISIN di acquisto titoli. In assenza di un programma di stimolo quantitativo aggiuntivo che preveda acquisti di titoli governativi per 300-350 miliardi di euro, un’espansione di bilancio in due anni per circa 1 trilione di euro è assai poco probabile.
I NUMERI DI CONSUNTIVO
Dal 20 ottobre sino al 9 gennaio la BCE ha acquistato 31,291 miliardi di euro, di cui 1,659 nell’ultima ottava, un ritmo più blando rispetto ai 2,7 miliardi delle settimane precedenti. Gli acquisti di ABS procedono a ritmo assai blando dal momento che, dal lancio del programma, la BCE ha acquistato solo 1,7 miliardi di euro.
DIARIO GRECO
Coeure ha indicato che la BCE non può essere d’accordo con la ristrutturazione del debito in Grecia ed esclude anche un rimodulazione delle scadenze. Noyer (Banca di Francia) ha altresì indicato che sarebbe favorevole a una ristrutturazione del debito tramite un allungamento delle scadenze. La posizione di Nowotny indica che un’uscita dall’euro della Grecia sarebbe catastrofica per il paese ma riconosce che non vi sono soluzioni scontate nel caso di una vittoria di Syriza.