ieri ho ricevuto una corrispondenza da un legale, attesa ed impegnativa. così sono stato costretto a soppesarla. parola per parola.
“egregio collega”, mi scrive. e, per la prima volta. (lo confesso) percepisco il significativo dell’aggettivo: fuori dal gregge. ne sono compiaciuto. non tanto per me (poco mi importa essendo fisicamente, ancora prima che intellettualmente, incompatibile con la massa), ma per lui: non ha utilizzato il tanto diffuso ma muliebre: gentile.
epperò, oggi, riprendo “le seduzioni economiche di faust” (geminello alvi, adelphi) e leggo nietzsche: “nelle epoche più lunghe e più remote … quantomeno liberamente si agiva, quanto più s’esprimeva dall’azione l’istinto del gregge e non il personale discernimento, tanto più ci si stimava morali”.
vox populi, vox dei. e così mi sono scoperto senza dei.