Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Giovanni Bucchi apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi
Le tormentate primarie liguri del Pd, in programma domenica prossima per scegliere il candidato governatore alle elezioni di maggio, hanno ormai travalicato gli stretti confini locali. Da un lato, in tanti hanno compreso che il nuovo presidente di Regione si deciderà nella partita interna ai dem, e la tornata elettorale vera e propria, data l’inconsistenza delle opposizioni, servirà soltanto a ratificare il risultato delle primarie. Dall’altro, lo scontro tra i due principali candidati, l’assessora regionale burlandiana Raffaella Paita e l’ex leader della Cgil Sergio Cofferati, sta ormai diventando una guerra politica tra bande.
E dalla Liguria la sfida si proietta direttamente all’interno del governo Renzi. Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, genovese del quartiere Sampierdarena e sconfitta alle primarie per le comunali di Genova del 2012 da Marco Doria poi divenuto sindaco, qualche giorno fa, dopo aver visitato il marò Massimiliano Latorre all’ospedale San Donato di Milano, si è presentata al teatro Modena nella città della Lanterna per partecipare a una convention in sostegno dell’amica Lella Paita. La quale, scuola Ds e bersaniana ma ben presto convertitasi al renzismo con l’imprimatur del suo mentore, ossia il governatore Claudio Burlando, può così contare sul timbro arrivato direttamente dalla variegata area di Matteo Renzi. Un ministro a sostegno di Cofferati e vicino al segretario regionale del Pd, Giovanni Lunardon, apertamente schieratosi con l’ex sindacalista, è invece Andrea Orlando.
Lo spezzino titolare del dicastero della Giustizia e membro della corrente dei Giovani turchi, più volte tirato in ballo per una sua candidatura alle primarie proprio in funzione anti-Paita con la quale non corre certo buon sangue, non ha ufficialmente dichiarato il suo appoggio a Cofferati (almeno non ancora) ma è abbastanza scontato che tale è la sua inclinazione. Proprio perché ormai è convinzione consolidata che il nuovo governatore sarà scelto domenica e non alle elezioni di maggio, è partita una corsa a partecipare e cercare di influenzare il risultato delle primarie anche da parte di altre forze non appartenenti al centrosinistra. E così si va dal senatore ex montiano e fondatore del movimento Liguria Civica, Maurizio Rossi, che tira la volata a Cofferati e fa infuriare l’opposto fronte perché acquista spazi pubblicitari in sostegno dell’ex sindaco di Bologna, al primo cittadino di Albisola in provincia di Savona, l’ex senatore del Pdl e un tempo scajoliano, Franco Orsi, che mobilita i suoi invece per la Paita. Fino al capogruppo dell’Ncd in consiglio regionale, l’ex An Alessio Saso, peraltro segretario degli alfaniani in provincia di Imperia, che ha dichiarato il suo sostegno all’assessora regionale.
E non è un caso se proprio nella zona del Ponente e dell’imperiese si siano levate diverse richieste dai sostenitori della Paita al Pd ligure per aggiungere una decina di seggi nei comuni più piccoli. Cofferati ha convocato la stampa per urlare «al lupo, al lupo», temendo un inquinamento delle primarie. Tuttavia, gli fa notare qualcuno, il Pd a Roma governa con l’Ncd e fa le riforme con Fi, dunque che male ci sarebbe a prendere i loro voti? I sostegni incrociati non finiscono qui. Perché c’è anche il renzianissimo sindaco di Savona, Federico Berruti, che scalpita per un posto in giunta regionale e sostiene Cofferati. Oppure il vicepresidente del Parlamento europeo, il giornalista David Sassoli, pure lui con l’ex sindacalista. Nel frattempo, la Paita finisce sotto il fuoco del Corriere della Sera che in un articolo pubblicato ieri sul suo sito mette in luce la sua conclamata storia familiare, ricordando che è sposata con Luigi Merlo, presidente dell’Autorità portuale di Genova e, guarda un po’, ex assessore regionale alle Infrastrutture proprio prima della moglie.