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Il tempo dei visionari

Ieri, 26 gennaio presso la Link Campus University di Roma, si è tenuta una giornata di studi su De Gasperi e Adenauer e le politiche ricostruttive in Italia e in Germania. E’ stata l’occasione per ricordare due grandi statisti ma, soprattutto, per sottolineare l’importanza di avere uno “scopo” nel pensiero e nell’azione politici ed economici. E, per avere uno “scopo”, bisogna maturare delle visioni storiche.

Mancano visionari, persone che sappiano incarnare la complessità della storia ed immaginare i percorsi del futuro che già ci riguarda. I visionari sono coloro che avvertono la responsabilità di governare la realtà, non tradendola; i visionari sono persone che cercano la verità del mondo della vita, facendo della ricerca il fondamento del proprio essere nella storia; i visionari innovano vivendo, re-integrando continuamente esperienze, competenze, conoscenze, potenzialità, aspettative.

I visionari non si accontentano di stare sulla superficialità dei problemi ma accolgono la profondità delle sfide, hanno considerazioni sistemiche e strategiche, respirano l’oltre. I visionari sono coloro che escono dalle trappole dell’imminenza, dalla tattica degli slogan e che ritornano continuamente a studiare con radicalità e creatività. Questo è il tempo di una materiale ricostruzione della convivenza umana, a partire da un ripensamento del pensiero.

I visionari, per concludere, sono coloro che credono nella Conoscenza che, se appartiene alle conoscenze particolari, non si esaurisce in esse. I visionari sono “armati” di pensiero critico, strumento per governare la naturale incertezza della condizione umana e per consentire a ciascuno di noi di uscire dalla preistoria di senso nella quale è immerso.

 



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