Da molte parti si commenta come l’attuale momento politico non sia annoverabile come il più solido, nonostante si ametta che, in ogni caso, l’assopigliatutto Renzi ha creato scompiglio nell’elettorato.
Non specificando quale, si potrebbe pensare, usando la locuzione preferita dai cronisti riguardo questo tema, all’elettorato storico del Pd che, se ancora dovesse esistere, è stato conquistato da Renzi. Anche se questo discorso vale per ogni segretario dem eletto, per la verità.
Insomma, la stabilità, sebbene si dica a destra e a manca che il Pd di Renzi è un partito solido (sic!), non è uno di quei fattori proprio di questo momento e forse sarà manifesto nei prossimi giorni quando si inizieranno le votazioni del dopo-Napolitano.
Certo, è una previsione e, a volte, la metafisica di tale discorso ha valore zero ma è ancora molto fresco il ricordo dei cosiddetti franchi tiratori che affossarono la maggioranza in favore del nome di Prodi.
Nome dal quale l’ex segretario Pierluigi Bersani vorrebbe ripartire: “Si ricomincia da dove ci si è fermati”, ha affermato.
La cosa che più stupisce è che, in tutto questo marasma, la cosa più solida su cui appoggiarsi è il cosiddetto Patto del Nazareno ed è leggermente paradossale dal momento che: non si conoscono i termini di tale accordo, scricchiola ad ogni comunicato di Renzi e si rafforza ad ogni dichiarazione di Berlusconi (o viceversa, a seconda del tema trattato dalle parole dell’uno o dell’altro), è stato siglato da una forza di maggioranza e da una di opposizione mettendo in completo secondo piano l’altra organizzazione, il Nuovo Centrodestra.
Forse non lo è, ma se è davvero l’unico appiglio della fase politica attuale, “c’è poco da ridere”, avrebbe cantato Paolo Pietrangeli.
apparso anche su nuovarepubblicablog.blogspot.it