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Menomale che c’è il Pitti!

Sguardo sull’andamento economico dell’abbigliamento maschile.

Sicuramente noi italiani abbiamo bisogno di essere rincuorati dai numeri con il segno positivo. Non abbiamo più certezze da tempo e sicuramente la moda non è più in testa all’economia nostrana ma…per fortuna c’è il Pitti Uomo!

La fiera che si tiene regolarmente a Firenze da decenni e che richiama il resto del mondo e non solo, e che comunque ci conferma ad ogni edizione che i numeri sono in crescita.
Ed a proposito di numeri vediamo un po’ di cosa parliamo:
1.119 i marchi di questa edizione dei quali 487 provenienti dall’estero.
30.000 i visitatori in totale all’ultima edizione (in rappresentanza di tutti i negozi e department store più importanti del mondo).
Oltre 20.800 i compratori all’ultima edizione invernale dei quali 7.800 i buyer dall’estero.
Numero record di richieste di partecipazioni internazionali, circa il 40% delle aziende a questa edizione provenienti da oltre 30 paesi. Nei 59.000 metri quadrati di superficie espositiva c’è stato anche spazio per qualche preview delle collezioni donna.
Questi sono solo alcuni dei numeri record dell’evento moda più atteso dell’anno.
E a noi che piace l’uomo classico, elegante e gentiluomo, sensibile e vagamente retrò, abbiamo scelto di vivere il Padiglione centrale dove espongono i marchi “veterani” del PITTI Immagine Uomo.
Questo Padiglione, autentico cuore del salone, vive precorrendo la continua evoluzione del menswear attraverso le diverse contaminazioni con il design e l’attualizzazione dei tempi e delle stagioni. Così ad ogni edizione si reinventano le regole del gioco espositivo, potenziando sempre più la trasversalità dell’offerta, per seguire un percorso che vede dal Piano Inferiore le collezioni da Brunello Cucinelli a ISAIA, da Lardini a Tombolini, fino a seguire le tracce della raffinata ricerca sartoriale, riletta in chiave contemporary classic esposta al Piano Attico, con i suoi importanti Brand come Altea, Herno, Stefano Ricci e Barba. Per la prima volta dopo anni non era presente Kiton se non attraverso le diverse linee del gruppo come Sartorio e Massimo Piombo, dove emergeva come sempre l’altissima qualità del prodotto, dalla fattura preziosa ed il design originale italiano connotati dai tessuti e lavorazioni esclusive.
Al Piano Terra, attraverso le collezioni di brand come Cantarelli, Capri, Conte of Florence, Manuel Ritz, Roy Roger’s, Seventy, veniva espresso un dialogo aperto e trasversale tra i vari mondi di Pitti Uomo.
Dopo aver sviscerato tutte le novità dell’evento fiorentino più atteso della stagione, e dopo aver potuto incontrare i più noti marchi della moda italiana ed internazionale, ci chiediamo come sia andata questa manifestazione dal punto di vista economico e commerciale.
A poche ore dalla conclusione di Pitti Uomo n.87, le previsioni sull’affluenza finale confermano le aspettative: per il salone leader mondiale della moda uomo è stata un’edizione davvero straordinaria, con un numero complessivo di presenze che ha quasi raggiunto i 24.000 compratori, in aumento del 15% rispetto alla precedente edizione invernale. Per i compratori esteri l’aumento previsto è del 11% (per un totale di circa 8.650 buyer), mentre il fronte italiano dovrebbe mettere a segno una performance del +17%. I visitatori che hanno partecipato al salone dovrebbero complessivamente raggiungere quota 35.000 presenze.
“Un clima fantastico e non solo in termini meteorologici”, commenta Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. Si sta per concludere un’edizione più che incoraggiante di Pitti Uomo, un’ottima partenza di stagione che porta con sé grande fiducia e ottimismo. Non possono essere che questi gli aggettivi e i toni con cui impostare un bilancio di questa edizione: una crescita nelle presenze che non riguarda solo il fronte estero, ma anche, e aggiungo con soddisfazione, il nostro paese, e questo non può che farci che piacere. Senza dubbio il record iniziale di aziende partecipanti a questa edizione (quasi 1.200 in totale, sommando anche le aziende di Pitti W), è stata la premessa per il record di affluenza che sta per raggiungere questa edizione. E il merito di questo risultato è in primo luogo proprio delle nostre aziende: sono stati loro i protagonisti assoluti, grazie al loro impegno incredibile nel realizzare e presentare collezioni sempre più creative, e con un livello di qualità altissimo”.
Quale sarà la situazione del sistema moda italiano in questo 2015?
Secondo le prime stime relative al settore Tessile-Moda nel suo complesso, nel primo semestre del 2015 dovrebbe protrarsi un trend positivo. Se si considerano gli ordini per la prossima P/E 2015, si riscontra una crescita non solo da parte della clientela estera, ma anche un ritorno in area positiva sul fronte nazionale.
Con la speranza che il MADE IN ITALY continui ad affascinare ed attirare compratori da ogni parte del mondo, vi do appuntamento a Firenze per la prossima edizione del 16 giugno con PITTI Immagine Uomo 88!

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