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Mi dispiace, je ne suis pas Charlie

Riceviamo e pubblichiamo

Identificarmi con un giornale, provocatorio e blasfemo verso l’Islam e tutte le religioni, che si definisce semplicemente satirico, non fa per me, per la mia cultura religiosa e laica allo stesso tempo. Questo non significa certo che non condanno, senza però generalizzare, ogni forma di violenza praticata in questi ultimi tempi da una minoranza mussulmana fanatica che, altro non è, se non una frangia di pazzi feroci in adorazione di un falso Allah, piegato ai loro cinici interessi di potere.

Mi identifico, invece, con orgoglio da cittadino italiano e soprattutto europeo, con il popolo francese che è sceso in piazza, compatto e composto, a difesa della libertà di espressione come valore primario della sua democrazia. E mi chiedo: noi italiani avremmo fatto lo stesso come conseguenza di uno spregevole evento quale quello avvenuto a Parigi?

Sinceramente non so rispondere a questa domanda. Mi rattrista, invece, aver visto che il nostro premier Matteo Renzi, in prima fila accanto ad Angela Merkel e a François Hollande, piano piano è stato relegato in seconda fila lontano da tutti gli altri capi di governo, in dispregio al protocollo che pure era osservato nel corso della manifestazione. Paghiamo, così, anche in queste formali e piccole cose, un dazio rispetto a quello che pensano di noi italiani. Cosa certo ingiusta per la nostra storia, la nostra cultura, la nostra fantasia, la nostra umanità sempre riconosciute nel mondo intero ma, purtroppo, oggi virtù appannate per l’immagine che quotidianamente trasmettiamo dentro e fuori i nostri confini nazionali.

Abbiamo, dunque, il dovere di reagire a questo stato di cose, riprendendo con vigore le radici, i valori gli ideali della nostra storia politica con una classe dirigente adeguata ed espressione di un popolo che possa essere orgoglioso di se stesso. I tempi bui nei quali viviamo richiedono questo intenso e coraggioso sforzo. La marcia di Parigi sia per noi di stimolo e di esempio. Non continuiamo a farci del male da soli…

Potito Salatto, vicepresidente Popolari per l’Italia-Membro Bureau PPE Bruxelles


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