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Non “tout est pardonné”

pleggo sul fatto quotidiano (sì, l’ho comprato per contribuire al sostegno dei parenti delle vittime) che, oggi, in usa e gran bretagna la copertina – “tout est pardonné” – non viene pubblicata sui media per non offendere la sensibilità religiosa. eppure è stimolante e, mi sembra, più che rispettosa dell’islam (mi risulta che il corano non vieti la rappresentazione di maometto). nulla a che fare con quella di charlie ebdo dedicata all’epifania, nella quale la (pretesa) satira è pura dis-sacrazione e nichilismo. ROD0070317ora, se è vero (quante volte lo abbiamo sentito anche, e soprattutto, in questi terribili giorni) che la democrazia è tolleranza e che la società globalizzata è multiculturale, è evidente che dinanzi a sensibilità diverse e spesso inconciliabili – come quella dell’occidente illuminista e dell’islam tradizionale – l’unica possibilità di convivenza è quella basata sul rispetto dell’altro. non si tratta di censurare la satira, ma di riflettere su i suoi limiti. la sua pretesa di andare al di là del bene e del male è mera volontà di potenza, un tabù come un altro. prendendo ispirazione dalla bella (odierna) copertina di charlie ebdo, per perdonare l’errante dobbiamo avere il coraggio di condannare l’errore. e questo vale sia nei confronti di chi imbraccia il fucile sia di chi utilizza la parola o la matita. ben lungi da me metterli sullo stesso piano, ma come la storia insegna dietro ogni pallottola c’è sempre una idea.



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