Un giornale di popolo, perché nato sulla spinta e l’entusiasmo di un certo popolo. Un giornale di carta – e non è scontato – con idee ben chiare e un’identità (quella cristiana) molto forte, dichiarata fin dal nome della testata e dal titolo del primo numero. E’ La Croce Quotidiano (www.lacrocequotidiano.it), il nuovo giornale diretto da Mario Adinolfi che debutta aprendo l’edizione d’esordio con un messaggio inequivocabile: “Serve un presidente #cristiano”, così da far capire subito il proprio orientamento sul toto-Quirinale.
IL NUOVO GIORNALE
Otto pagine full color in formato broadsheet, “torniamo a fare i bei giornaloni di una volta” sorride Adinolfi, “sfornato” da due centri stampa a Monza e in Abruzzo, in edicola a 1,50 euro, La Croce sarà l’organo ufficiale dell’associazione Voglio la mamma, nata sull’onda dell’omonimo libro firmato dallo stesso direttore nonché ex deputato del Pd, un caso letterario in forza del quale sono sorti circoli in tutta Italia e che ha coagulato circa 70mila persone che hanno partecipato a 125 diversi incontri, tale da sfociare in un nuovo giornale. L’editore è la Social Network srl, decisa a puntare sul web e a rinunciare a qualsiasi finanziamento pubblico per il quotidiano. Il primo numero – cioè quello uscito ieri – ha avuto una tiratura di ben 100mila copie, “nella speranza poi – continua Adinolfi in questa conversazione con Formiche.net – di assestarci attorno alle 15mila”. Il giornale uscirà cinque giorni alla settimana, dal martedì al sabato, spaziando su tutti i temi, dalla politica alla cronaca agli esteri, fino allo sport.
LA SQUADRA
“Siamo un gruppetto di 5 persone, e la nostra redazione, dato il tipo di giornale che facciamo, non poteva che trovarsi a Roma e in particolare in piazza del Gesù”, scherza Adinolfi. Tra i collaboratori già presenti nel primo numero balzano agli occhi i nomi delle scrittrici Costanza Miriano (giornalista cattolica della Rai, autrice di Sposati e sii sottomessa) e Roberta Vinerba, Francesca Chaouqui, intellettuali cattolici come Franco Nembrini, Giuliano Guzzo, Marco Scicchitano, Giovanni Marcotullio e Andrea Vannicelli, sacerdoti conosciuti come padre Maurizio Botta e don Fabio Bartoli, oltre a numerosi blogger della galassia cattolica on line come Eliseo del Deserto, omosessuale dichiarato.
LE IDEE E LA LINEA EDITORIALE
Né giornale cattolico, né tantomeno foglio confessionale. La Croce vuole essere ben altro. “Proveremo a riflettere sulle ragioni della crisi dell’Occidente e dell’Europa le cui radici giudaico-cristiane sono diventate il primo nemico da abbattere – spiega il direttore Adinolfi -. La Croce è un simbolo scandaloso che parla a tutti, credenti e non, per il papa emerito Benedetto XVI è ‘specchio dell’umanità tutta intera’”. Per questo motivo, “faremo un giornale così, laicissimo e aperto a tutti come insegna papa Francesco, con l’ambizione di affermare un orizzonte valoriale che parte dalla cultura della vita e della famiglia”.
Il dubbio che su questo fronte il mercato dell’editoria quotidiana cartacea sia già ben presidiato, se si pensa ad Avvenire e a il Foglio, ad Adinolfi nemmeno è venuto. “Saremo un giornale diverso sia da quello istituzionale della Cei sia da quello degli atei devoti, anche perché noi siamo credenti peccatori, molto peccatori, ma credenti, e non abbiamo certo paura di dirlo”. Linguaggio semplice, “fuori dai denti e con la capacità del sorriso” per trattare temi complessi, dall’aborto all’eutanasia passando per i matrimoni omosessuali e la disabilità, temi “che noi chiamiamo semplicemente essenziali, e non etici o principi non negoziabili, perché non abbiamo certo la statura per fare la predica a qualcuno”.
IN DIFESA DEI PIU’ DEBOLI
Contro quelli che Adinolfi chiama “i falsi miti del progresso spacciati da una cultura mortifera”, e “a sostegno dei diritti dei soggetti più deboli che nessuno difende, dai bambini anche nascituri agli anziani malati che qualcuno vorrebbe uccidere con l’eutanasia, dalle vittime della selezione eugenetica ai figli oggetto di compravendita con gli uteri in affitto”; La Croce sarà soprattutto questo: “Un quotidiano – chiosa Adinolfi – che racconterà la realtà, tutta la realtà, partendo dallo sguardo della nostra radice cristiana, l’ispirazione che deriva dalla Persona che a quella croce è appesa perché quello è il segno che duemila anni fa ha liberato l’uomo dalla schiavitù, e indietro noi non vogliamo tornare”.