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Aztec Money, che cosa fa la società su cui punta Goldman Sachs

Aztec Money è un mercato globale di libero accesso che offre servizi di finanziamento controllati direttamente da TE”. Si presenta così sul suo sito la società che ha attratto l’interesse di Goldman Sachs e Société Générale, che insieme ad altri istituti finanziari tradizionali stanno discutendo di un programma per finanziare la piattaforma emergente del prestito P2P. “Aztec Money è il primo mercato per crediti esigibili e fatture che offre liquidità immediata in base ai termini stabiliti da TE. Aztec Money è il modo più facile, rapido e sicuro di accedere a finanziamenti per la tua azienda senza bisogno di ricorrere a strumenti quali factoring, prestiti bancari o lettere di credito. Supportiamo la tua attività a livello globale per qualsiasi fattura relativa a prodotti e servizi. La tua azienda. Le tue esportazioni. Il tuo Aztec Money”. Vediamo come funziona e chi c’è dietro la società della finanza P2P che piace tanto proprio a quelle banche tradizionali che sembrerebbe voler aggirare.

IL MERCATO DELLE FATTURE

La piattaforma di Aztec Money permette alle aziende di vendere fatture, tramite un mercato, a investitori istituzionali non bancari alle condizioni scelte dall’azienda stessa. Chi vuole vendere le proprie fatture deve solo registrarsi (senza altre trafile, necessità di fornire garanzie, limiti sul credito o altro, dice Aztec) e poi controllare le offerte ricevute (che vengono messe in competizione tra loro; l’utente sceglie quella che gli conviene di più). Così Aztec fornisce alle aziende esportatrici, di tutte le dimensioni e in tutte le parti del mondo, accesso a una rete di investitori istituzionali (non banche) interessati a comprare le fatture e fornire in cambio immediato cash flow, contante.

Aztec Money ha un focus particolare sui fornitori che esportano. Dice di servire le aziende di tutti i settori – agricoltura, industria, servizi – che fanno parte di supply chain globali e di essere attiva in tutto il mondo. Aztec aggredisce un segmento di utenza specifico: i paesi in via di sviluppo che esportano e le aziende che sono strategiche per le supply chain globali ma con sempre più difficoltà ottengono credito dalle banche. Il mercato di Aztec Money opera su un modello no sale, no fee: se la fattura non viene venduta non c’è alcuna commissione. Sulle transazioni andate a buon fine, invece, viene trattenuto il 2%.

Aztec Money nasce due anni fa dall’iniziativa di un gruppo di professionisti della finanza e inizialmente si è concentrata su quattro paesi: Irlanda, Spagna, Italia e Grecia. Ora però sta aprendo nuovi uffici in Brasile, Polonia, Asia e Stati Uniti. E’ già disponibile in 20 lingue. La sede centrale è a Dublino, dove ha quasi 100 dipendenti. Si tratta di professionisti che parlano più lingue e sono esperti di data processing, marketing, vendite e information technology. Come sede è stata scelta l’Irlanda per la posizione geografica, l’accesso a personale altamente qualificato con conoscenza delle lingue e, non da ultimo, le agevolazioni fiscali e all’imprenditoria garantite dal paese.

CHI FINANZIA AZTEC

Ma chi ha creato e come si è finanziata Aztec? La società ha ottenuto abbondanti capitali da una serie di investitori privati, tra cui Chandler Corporation, gruppo del private investment con sede a Singapore che ha il 28,5% della società.

Inoltre, a metà gennaio, alcuni hedge fund di Usa, Uk e Singapore hanno firmato degli accordi con Aztec per comprare fatture dai fornitori attivi sui mercati emergenti o su mercati sviluppati ma con difficile accesso al credito.

Gli accordi con gli hedge fund sono l’ennesimo buon risultato raggiunto da Aztec, sul cui sito si sono registrati, dall’avvio della piattaforma a giugno 2013 a fine 2014, oltre 200 fornitori per vendere le loro fatture e che sostiene di aver venduto centinaia di milioni di fatture di aziende e di aver raggiunto una capacità annua di 30 miliardi di crediti commerciali. In più, Aztec è impegnata con alcune grandi corporation globali per aiutare i loro fornitori ad accedere a capitale operativo come parte di programmi di finanziamento per la supply chain. Aztec sta anche esplorando la possibilità di allearsi ad alcune banche per sviluppare un programma di finanziamento per crediti commerciali in cui le banche potrebbero indirizzare le fatture dei loro clienti verso la piattaforma di Aztec.

“Le grandi corporation stanno abbracciando Aztec come supplemento al tradizionale capitale bancario nel finanziamento della supply chain. Ora che le banche restringono il credito alle piccole imprese, specialmente sui mercati emergenti o sui mercati vittime di stretta creditizia, le aziende cercano soluzioni alterative e innovative per sostenere i loro fornitori”, ha dichiarato il Ceo Edwin Hagan-Emmin.

IL TEAM DI AZTEC

Edwin Hagan-Emmin è il presidente e Ceo di Aztec e ha in precedenza lavorato proprio per Société Générale (ora interessata a finanziarla) come direttore della divisione Global Markets. Ha anche lavorato per Morgan Stanley nella divisione Emerging Market proprietary trading. Ha iniziato la carriera alla CLSA di Hong Kong (brokerage e investimenti) come analista dei mercati emergenti.

Colm Devine è VP Business Development di Aztec e proviene ancora una volta dal mondo bancario: è un ex di AIB Commercial Finance a Dublino. A lui sono affidate le attività di sviluppo di Aztec in Uk e Irlanda e anche in Africa, dove ha di recente aperto gli uffici di Aztec di Città del Capo, punto di riferimento per servire l’intero continente. Finanziare l’export e dare sostegno alle Pmi che cercano di espandersi su nuovi mercati è la missione di Devine e di Aztec.

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