Riceviamo e volentieri pubblichiamo
L’ultimo atto parlamentare della Commissione Affari costituzionali e Interni della Camera dei Deputati della precedente legislatura fu l’approvazione di un documento conclusivo di una indagine conoscitiva, da me proposta, sugli incidenti gravi avvenuti nel corso di manifestazioni a Roma. Nel corso dell’indagine furono ascoltati i responsabili del governo, delle forze dell’ordine, dei servizi di informazione, della polizia locale e di altri organismi impegnati sul fronte sicurezza.
Il documento non si limitò a narrare gli accadimenti ma rilevò limiti, insufficienze nel campo della prevenzione, carenze nell’impiego delle forze dell’ordine, limiti di coordinamento, sottovalutazione della situazione, tracciando con chiarezza una linea di demarcazione tra centri decisionali politici e tecnici e uomini impiegati ai quali fu dato riconoscimento di impegno e abnegazione.
I fatti dell’altro giorno con i danni registrati a Piazza di Spagna e Campo dei Fiori evidenziano che i rilievi della Commissione Affari costituzionali della Camera non sono stati tenuti in alcun conto e nessun adeguamento operativo è stato fatto per “un dominio e controllo” di situazioni a rischio come quelle dell’altro giorno. Il Presidente del Consiglio ha parlato di barbarie e siamo d’accordo.
Ma la vera barbarie è che i limiti evidenziati e gli stessi responsabili monitorati allora dalla indagine conoscitiva sono gli stessi di oggi.