La stampa internazionale parla di lui appellandolo come Mr Bee. Nomen omen, quasi un alter ego dell’uomo, il nostro Mr B, a cui Bee Taechaubol vorrebbe strappare il Milan. La notizia, dopo essere rimbalzata per giorni da una fonte all’altra, è stata ufficializzata solo ieri sera con le dichiarazioni che l’impreditore thai ha rilasciato al Bankog Post. “Bee Taechaubol ha confermato lunedì 16 febbraio di aver fatto un’offerta da un miliardo di euro per acquisire una quota di maggioranza del Milan”. Una quota superiore al 50%, ma non la proprietà totale: e l’accordo, sempre secondo le dichiarazioni del tailandese, dovrebbe chiudersi questo mese.
CHE SI DICE DEL THAILANDESE
Ma i dubbi sulla riuscita dell’operazione sono molti. A sollevarli, non più tardi di 24 ore fa, per esempio Carlo Festa sul suo blog del Sole 24 ore, dove scrive che “il 40enne thailandese non è un super-ricco, non è un magnate, non è Abramovich del Chelsea e nemmeno uno sceicco arabo (quelli del Psg o del Manchester City per intenderci). Di mestiere fa il collettore di capitali per un fondo di private equity: Thai Prime. Quest’ultimo, secondo quanto risulta a questa rubrica, è un gruppo finanziario di piccole dimensioni, quindi non è un gigante finanziario in grado di mettere in moto un’operazione da un miliardo (cioè quanto si dice che valuterebbe il Milan)”.
UN’OFFERTA TROPPO AMBIZIOSA?
Cioè, il nostro ha fatto un’offerta che non potrebbe onorare. Eppure di lui, come ricorda sportmediaset.it, “si parla da oltre due mesi… Sponsor della Global Legend Series (Gls), ha portato a Singapore, in Cina, Thailandia e altrove gente come Shevchenko e Figo, Cannavaro e Nesta, Seedorf e Kluivert. A dicembre, nei suoi rari momenti in cui concede interviste, aveva detto: “Un giorno mi piacerebbe comprare il Milan. Ma chiedono troppo, 800-900 milioni… Mi piacerebbe investire nel calcio italiano”. La Gls organizza partite di beneficenza in giro per il mondo con le vecchie glorie del passato, sotto l’egida di Fabio Cannavaro.
L’INGEGNERE CHE COMPRA E VENDE SOCIETÀ A ELEVATO POTENZIALE
Ma è solo un’attività collaterale per Bee. Che, formazione da ingegnere, e un master in Business Administration in Finance & Marketing conseguito alla Sasin Business School, di mestiere si occupa di “acquistare, con fondi di finanziatori terzi, società dall’alto potenziale di crescita, per poi rivenderle quando il loro valore è cresciuto”, come racconta la Gazzetta, specificando che il suo gruppo fattura poco più di un miliardo – la cifra offerta per il Milan. Ma, come ci informa fanpage.it l’acquisto non avverrebbe “tutto e subito, ma un po’ alla volta: adesso il 30% … e 300 milioni di euro da versare subito nelle casse rossonere, tra tre anni la maggioranza del pacchetto azionario”.
LA VERSIONE FININVEST
Quanto a Fininvest, la replica non si è fatta attendere: “Non siamo interessati alla cessione di quote di maggioranza dell’Ac Milan. Vari soggetti hanno mostrato interesse per partnership relative al Milan stesso, ma non esistono colloqui di qualche concretezza e tantomeno preaccordi o incontri decisivi in agenda”. E intanto, con meno clamore, ma più concretezza potrebbero farsi strada gli altri pretendenti al Diavolo, i cinesi del gruppo immobiliare Wanda, che hanno già acquisito il 20% dell’Atletico Madridi e il gruppo Infront, ovvero i diritti per il campionato italiano, pagati un miliardo e 50 milioni di euro.