Sabato scorso è morto a Parma padre Battista Mondin, missionario saveriano, per decenni professore nella facoltà di Filosofia della Pontificia Università Urbaniana, Ateneo fondato nel 1627 da Papa Urbano VIII 1627 ed attualmente tenuto dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
Nato a Monte di Malo, in provincia di Vicenza, nel 1926, Mondin è ordinato sacerdote nel 1952, ed ha scritto in oltre sessant’anni centinaia di libri, saggi e manuali di filosofia, antropologia, metafisica, cosmologia, teologia e storia della Chiesa, contribuendo all’approfondimento ed alla diffusione del pensiero di san Tommaso D’Aquino, nonché «nella impostazione della filosofia della cultura, che riteneva la parte più innovativa del suo pensiero» (LORELLA CONGIUNTI, In ricordo di padre Battista Mondin, in Zenit, 2 Febbraio 2015)
L’ETICA E LA LEGGE NATURALE
Ideatore e socio fondatore nel 1978 della “Società internazionale Tommaso d’Aquino” (S.I.T.A.), insieme, tra gli altri, all’allora cardinale Karol Wojtyła, è rimasto in rapporti di collaborazione e stima con lo stesso anche durante tutto il suo lungo pontificato. Mondin è anche legato a Papa Francesco, essendo fra i maggiori divulgatori in Italia del pensiero pedagogico di Ismael Quiles (1906-1993), il gesuita del quale Bergoglio è stato formato negli anni universitari e che il Papa ha peraltro recentemente citato nella Evangelii Gaudium (cfr. Chi è padre Quiles, pedagogista citato da papa Francesco, in Tempi.it, 8 gennaio 2014).
Nell’insegnamento di Mondin è centrale, come nel magistero di Papa Giovanni Paolo II, la riproposizione della legge morale naturale che, ancora oggi, è in grado di fondare gli studi accademici e fornire all’uomo del terzo millennio la guida sicura nelle proprie scelte. La legge naturale, infatti, «[…] non viene dal di fuori (e per ciò non è eteronoma) bensì dal di dentro (e in questo senso è autonoma: è la legge che la ragione stessa dà all’uomo o, meglio ancora, è la legge che l’uomo stesso si dà mediante la propria ragione): non è frutto di ardue e astruse speculazioni e la sua percezione è tanto agevole da apparire quasi intuitiva» (BATTISTA MONDIN, Dizionario enciclopedico del pensiero di San Tommaso d’Aquino, ESD, 2a ed. riveduta e corretta, Bologna 2000, [voce Etica (pp. 270-276)] p. 272).
Si tratta di concetti e verità, fondanti la “philosophia perennis” di San Tommaso, che sono ormai poco seguiti negli ambienti intellettuali dell’Europa continentale ma che, invece, continuano ad alimentare riviste, pubblicazioni e dibattiti nel mondo filosofico e giuridico ibero-americano ed anglosassone. Non a caso Mondin ha conseguito il suo dottorato di ricerca (PhD) in Storia e Filosofia delle religioni proprio negli Stati Uniti, presso la prestigiosa università di Harvard.
STUDIARE DIO? NON È UN PASSATEMPO
Mondin è Autore di un migliaio di articoli e di un centinaio di saggi nei quali, approfondendo numerosi temi di etica politica (cfr. soprattutto i 6 volumi di Etica e Politica. Manuale di filosofia sistematica, ESD, Bologna 2000), ha saputo leggerli ed approfondirli alla luce della più fedele interpretazione tomista (cfr., fra le altre opere, I teologi della morte di Dio. Storia del movimento dell’ateismo cristiano e diagnosi delle sue dottrine, Borla, Torino 1968; Dizionario enciclopedico di filosofia, teologia e morale, Massimo, Milano 1989; Dizionario enciclopedico del pensiero di San Tommaso d’Aquino, ESD, 2a ed. riveduta e corretta, Bologna 2000).
Il rigore di studio ed insegnamento di p. Mondin appare da frasi fulminanti, come quella in cui scriveva: «Studiare Dio non è un passatempo o un lusso ma è una necessità vitale, perché soltanto attraverso tale studio noi possiamo raggiungere anche la comprensione di noi stessi, del significato e della importanza della nostra vita. Soltanto con Dio ed in Dio l’uomo può sperare di realizzare se stesso. Lo studio e la conoscenza di Dio sono i tizzoni ardenti che (insieme alla adorazione e alla preghiera) alimentano la fiamma della nostra speranza» (B. MONDIN, Dio: chi è? Elementi di teologia filosofica, Massimo, Milano 1990).
Come perito teologo ha ricoperto il ruolo di consulente episcopale nel corso dei lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II ed è stato presidente dell’Associazione Docenti Italiani di Filosofia.
Nel Dizionario Enciclopedico del pensiero di San Tommaso d’Aquino, da lui redatto grazie alla monumentale opera di schedatura delle opere di Tommaso fatta soprattutto negli anni ‘60, alla voce “Morte” ha annotato: «Di per sé la morte, per quanto odiosa e dolorosa, non è un evento innaturale, ma è una conseguenza naturale della costituzione psico-fisica dell’essere umano. […] Gesù Cristo con la sua Risurrezione non ha trionfato solamente sulla sua morte, ma ha fornito anche una sicura garanzia e una meravigliosa anticipazione di quella vittoria che ci sarà concesso conseguire tutti alla fine dei tempi».