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Cosa c’entra il decreto Ilva con le sanzioni dell’Unione europea

Si autorizza il Fondo di rotazione per l’attuazione delle Politiche comunitarie di anticipare le risorse necessarie al pagamento dovuto all’Unione europea in esecuzione di condanne emanate dalla Corte di giustizia dell’Unione europea nei confronti dell’Italia.

È quanto prevede un emendamento al dl Ilva presentato dal governo nelle commissioni Industria e Ambiente al Senato. “La norma si rende necessaria in quanto, nell’attuale ordinamento, manca una previsione di carattere generale che assicuri di ottemperare all’obbligo di pagamento entro i termini di scadenza fissati dalle istituzioni comunitarie, con il rischio di incorrere nell’applicazione di interessi moratori”, si legge nella relazione illustrativa.

La proposta di modifica, inoltre, stabilisce che il Fondo si reintegri delle anticipazioni attraverso il meccanismo della rivalsa nei confronti delle amministrazioni responsabili delle violazioni che hanno determinato la sanzione. Per rendere effettiva la rivalsa, il Fondo di rotazione può compensare gli importi dovuti dalle amministrazioni con le somme comunitarie e di cofinanziamento nazionale da trasferire alle stesse amministrazioni per il finanziamento di interventi di cui le stesse siano titolari, utilizzando un meccanismo per la regolazione delle partite debitorie/creditorie nei confronti degli Stati membri. FRA


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