L’Italia è un Paese ad alta sismicità: molte delle sue zone sono colpite periodicamente da terremoti che minano l’integrità strutturale delle abitazioni e dei monumenti.
Proprio per questo motivo il Governo Monti ha varato una norma di riforma della Protezione Civile che, tra le altre cose, prevede l’istituzione obbligatoria di una polizza antisismica nelle zone più a rischio che, però, nonostante sia stata approvata nel 2012, ancora non è entrata a regime.
Si tratta di un’assicurazione sulla casa contro i danni tellurici: rientrano in questi tutte le anomalie strutturali e non che un’abitazione presenta fino a 72 ore dopo l’evento. Tutti sanno, infatti, che non c’è mai una sola scossa di terremoto ma si verificano degli sciami sismici che possono perdurare anche per parecchi giorni dopo la scossa più forte, perdendo man mano di intensità. In Emilia Romagna, nel 2012, si succedettero 2 scosse di elevata magnitudo a una settimana di distanza l’una dall’altra, seminando morte e distruzione.
L’assicurazione antisismica può essere stipulata in qualsiasi compagnia assicuratrice e funziona alla stregua di una qualunque assicurazione: dietro il pagamento di un premio annuale, la compagnia si impegna a risarcire i danni causati dall’evento sismico.
Non essendo stata prevista una polizza standardizzata, chi si appresta a stipulare la sua polizza deve valutare con estrema attenzione le clausole contrattuali, ponendo particolare attenzione nei confronti dei massimali e delle franchigie che sono spesso poco convenienti per il cliente.
Non tutte le compagnie prevedono indennizzi totali per i danni causati dal terremoto: molto spesso si raggiungono cifre non superiori ai 200mila euro. Potrebbe sembrare una cifra considerevole, è vero, ma nella stima bisogna sempre tener presente che soprattutto le case più antiche hanno una struttura non collaudata contro i terremoti e non sono rari gli esempi di case completamente rase al suolo dalla furia sismica. Inoltre, nel computo dei danni e, quindi, del risarcimento, non bisogna includere esclusivamente i costi per la messa in sicurezza e per la riparazione dei danni strutturali, ma anche quelli relativi ai valori mobiliari presenti all’interno dell’edificio.
Inoltre, anche la franchigia è importante, perché se i danni non raggiungono una certa percentuale fissata contrattualmente, l’assicurazione non interviene per il risarcimento: solitamente, questa soglia è fissata al 5% del valore complessivo dell’immobile. Prima di procedere con la stipula, è bene procedere una perizia dell’immobile che ne stabilisca il valore.
Va tenuto, inoltre, in considerazione il fatto che se la casa si trova in una zona che negli ultimi anni è stata colpita da un terremoto, la compagnia può rifiutarsi di procedere alla stipula. Purtroppo, queste zone come L’Aquila e Modena, sono soggette a premi assicurativi quasi triplicati rispetto al resto d’Italia, a causa dell’elevato rischio sismico.