La Grecia rimane il tema centrale per i mercati. La BCE ha esteso i fondi da erogare attraverso l’ELA a 68,3 miliardi di euro, da 65 miliardi, per due settimane.
Secondo Bloomberg, la Grecia avrebbe chiesto un aumento di 10 miliardi ma la banca centrale ha concesso un incremento più contenuto. La scadenza dei finanziamenti scavalca la fine di febbraio, segnalando la volontà della BCE di non creare ulteriori frizioni nei negoziati.
In caso di mancato accordo, senza un’estensione del programma oltre fine febbraio, la BCE potrebbe interrompere i finanziamenti con una decisione presa a maggioranza qualificata, se ritenesse che le istituzioni a cui vengono dati i fondi non siano più solvibili.
Intanto secondo Kathimerini proseguono ampi deflussi di depositi, stimati in 21 mld da ottobre. Entro oggi la Grecia dovrebbe presentare l’attesa richiesta di estensione del programma di sostegno per sei mesi. Le dichiarazioni del ministro delle Finanze greco restano ottimistiche e ribadiscono la fiducia che si possa trovare un accordo in tempi rapidi. La decisione finale dovrebbe essere presa domani in una riunione straordinaria dell’eurogruppo via teleconferenza.
I mercati azionari hanno chiuso in territorio positivo, nell’aspettativa che i negoziati si concludano con un’estensione del programma di sostegno, sostenuti dal calo dell’avversione al rischio collegata al QE della BCE. La cautela da parte della Fed nel valutare i tempi della svolta contribuirà a sostenere gli asset più rischiosi.
Giornata positiva per il debito dei paesi periferici, con riduzione dei rendimenti e chiusura degli spread (BTP-Bund a 125 pb). Anche la Grecia evidenzia un calo dei tassi di mercato, di circa 20pb sulla scadenza decennale.