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Dalla cronaca alla storia

Le notizie che vengono dalla Libia non inducono alla tranquillità. Tante voci, fra esperti veri ed improvvisati analisti, si rincorrono, si confondono e ci confondono; e tale confusione serve soltanto ad alimentare quel clima di paura tanto necessario a chi vuole spaventarci e che comporta sempre la creazione di un nemico.

Al netto di valutazioni imminenti, che chi scrive non è in grado di formulare, ci permettiamo segnalare un pensiero. Si tratta di una convinzione che sottopongo alla riflessione comune, umilmente; si ha l’impressione che si cerchi uno scontro fra civiltà, anzitutto per non guardare criticamente a ciò che accade all’interno delle diverse società. Nel condannare fermamente e convintamente qualunque atto di violenza (in qualunque contesto esso avvenga), è venuta l’ora di una riflessione progettuale, è venuto il tempo di passare dalla cronaca alla storia.

E se guardiamo la realtà con l’occhio della storia dobbiamo dire che occorre ripensare, da ogni parte, il principio di responsabilità. Tale principio non è una conquista certa, è un processo che vive nei mondi che evolvono con i loro avanzamenti e nelle loro contraddizioni. Ci sono troppe volontà di dominio in giro per il mondo, a dimostrare che la voglia di totalizzare i valori tocca tutti, qualunque siano le nostre appartenenze culturali e religiose. Si tratta di volontà che usano la cronaca per ergersi a interpreti certe della verità del reale, quasi che una cultura o una tradizione possano raccogliere ed esaurire le infinite complessità di ciò che ci circonda.

 

Passare alla storia significa ritornare a studiare per guardare dentro ai fenomeni. Così ci accorgeremmo che non esistono risposte lineari a problemi complessi e che, nell’analizzare l’avanzata del cosiddetto Califfato, ci troveremmo a fare i conti con infinite variabili ed interrelazioni e che l’idea lineare di un nemico perfettamente identificato ha molte zone d’ombra. Potremmo partire dalla Libia e dai balbettii della politica per scoprire che nulla è scontato; basta allargare il nostro sguardo alla globalità dei processi storici.

 

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