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Ecco come Banca d’Italia elogia Renzi sulle banche popolari

No a una bad bank di sistema, ok alla riforma Renzi delle Popolari, no a ulteriori rafforzamenti di capitale per le banche.

Sono alcune delle posizioni espresse in una intervista a Repubblica dal vicedirettore generale della Banca d’Italia, Fabio Panetta.

NO BAD BANK SISTEMICA

“Le banche stanno già dismettendo i crediti deteriorati. Se lo fa una banca, non ci sono problemi. Ma se dovesse essere tutto il sistema a rivolgersi contemporaneamente al mercato, il mercato potrebbe non avere la capacità di finanziare quell’operazione. In questo caso vi può essere un ruolo per un operatore pubblico”, dice Panetta.

OK POPOLARI ALLA RENZI

Panetta sostiene il decreto del governo che prevede la trasformazione delle dieci maggiori banche popolari in società per azioni entro 18 mesi; una spinta anche ad aggregazioni e fusioni e un superamento del voto capitario. “Il provvedimento non mette in discussione il modello popolare o cooperativo. Questo è implicito nel fatto che solo le grandi popolari dovranno trasformarsi in società per azioni. Credo che i banchieri più capaci sfrutteranno queste misure per conseguire guadagni di efficienza, crescere, entrare in mercati nuovi, sostenere le imprese migliori”.

BANCHIERI STRESSATI

Certi banchieri italiani dicono che Bankitalia è debole nell’Eurotower, che non li difendete, ha chiesto Federico Fubini al vicedirettore generale della Banca d’Italia: “Abbiamo detto che il disegno dello stress test europeo aveva caratteristiche che svantaggiavano le banche italiane. Lo abbiamo messo agli atti in Bce durante la preparazione dell’esercizio. Devo dire però che non colgo la posizione che lei dice da parte dei banchieri. I banchieri sanno che i risultati del comprehensive assessment hanno tenuto conto – pur se in maniera non del tutto adeguata – delle specificità e dei punti di forza delle nostre banche grazie al contributo della Banca d’Italia”.

NO AD ACCANIMENTI SUL CAPITALE

Teme che la vigilanza europea richieda alle banche ancora più capitale, oltre quanto previsto fino ad oggi?, chiede Fubini. Risposta di Panetta: “Questa possibilità ovviamente esiste, è una facoltà del Consiglio di vigilanza. Ma non si può pensare di risolvere i problemi delle banche aumentando in modo continuo, indiscriminato ed eccessivo i requisiti di capitale. Questo frenerebbe di nuovo il credito e soffocherebbe la ripresa. Non dimentichiamo che la Banking Union è nata per costruire un sistema bancario europeo solido, in grado di finanziare famiglie e imprese, e che per raggiungere quell’obiettivo dobbiamo trovare il giusto punto d’equilibrio fra stabilità delle banche e impulso all’economia”.



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