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Elezioni regionali, in Umbria intesa tra Salvini e Alfano?

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Giovanni Bucchi apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi

Matteo Salvini che appoggia un candidato del Nuovo Centrodestra. Il leader della Lega Nord, strenuo oppositore del ministro dell’Interno Angelino Alfano, ormai suo bersaglio preferito, che decide di tirare la volata a un aspirante presidente di Regione passato in Ncd dopo la fine del Pdl. Lui è Claudio Ricci, sindaco cattolico di Assisi, politico di indole moderata e centrista, da mesi in prima linea per sfidare la governatrice dell’Umbria, Catiuscia Marini, una giovane turca del Pd vicina a Matteo Orfini e pronta a tentare il bis alla guida della Regione rossa.

A la Stampa due giorni fa Salvini ha parlato di Ricci come di un «candidato fortissimo», l’unico degno di menzione nel ragionamento sulle elezioni di maggio.

Eppure stiamo parlando di un amministratore non certo dalle simpatie leghiste e sostenuto da tre liste civiche senza alcun simbolo di partito, una delle quali – ribattezzata Per l’Umbria Popolare – vede tra i suoi ispiratori proprio i due consiglieri regionali dell’Ncd, Massimo Mantovani e Massimo Monni, oltre all’ex del Carroccio Gianluca Cirignoni. Fino a poche ora fa, quindi, l’unico sostegno ufficiale (pur senza simbolo) di un partito alla corsa del sindaco di Assisi era solo quello dell’Ncd, manifestato già in autunno dal coordinatore nazionale Gaetano Quagliariello. Adesso invece si aggiunge il marchio del Carroccio che andrà ad affiancare, oltre a quello dei Popolari, le liste Cambiare l’Umbria e Ricci presidente.

La mossa di Salvini non arriva però come un fulmine a ciel sereno, almeno per chi segue le vicende politiche umbre. Già nelle settimane scorse, infatti, il commissario regionale della Lega, Stefano Candiani, aveva espresso il suo apprezzamento per Ricci. Il sindaco di Assisi, dal canto suo, appena lette le parole del leader padano ha subito rilanciato la sua idea di coalizione con «modello alla francese», composta quindi da un «centro popolare più area sociale trasversale» e che «si fonda solo sulle persone che si mettono al servizio per le comunità e fanno molto, diminuendo le tasse, sviluppando lavoro e dignità nonché chiarezza e legalità».

Gli steccati politici e ideologici che separano a livello nazionale Lega e Ncd, in Umbria sono quindi caduti per volontà di entrambe le parti, che si sono lasciate alle spalle ostracismi e veti reciproci.

Caso più unico che raro, in questa situazione a restare fuori dalla singolare coalizione di centrodestra sarebbe proprio Forza Italia, decisamente spiazzata dalla trovata di Salvini. Gli sforzi della coordinatrice regionale, la deputata Catia Polidori, di selezionare il candidato presidente tramite le primarie sono stati vani, e adesso si è in attesa della convocazione del tavolo romano con il senatore Altero Matteoli, delegato da Berlusconi a sbrogliare la matassa delle regionali. Ricci ha già dato un ultimatum agli azzurri, sapendo comunque di poter contare sulle simpatie dentro Fi del deputato ex An, Pietro Laffranco, e di qualche amministratore locale.

Tra i papabili candidati presidenti, scartata l’ipotesi dell’imprenditore Luca Cruciani, patron dell’omonimo marchio, per Fi resta il capogruppo in Regione Raffaele Nevi, mentre per Fratelli d’Italia s’è fatto avanti Marco Squarta.

Ma è chiaro che dopo l’uscita pro Ricci di Salvini, sarà più difficile per la Polidori e per Nevi non convergere sulla candidatura del sindaco della città di San Francesco, nonostante fino adesso l’abbiano snobbato.


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