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Finmeccanica, le mie idee su Ansaldo Breda e Ansaldo Sts. L’opinione di Mucchetti

Nelle condizioni date, Finmeccanica ha fatto quel che doveva fare con Ansaldo Sts, ceduta con profitto, e AnsaldoBreda, ceduta con dote. Bene, dunque, Mauro Moretti che ha dato brillante esecuzione a scelte prospettate già dai suoi predecessori negli uffici di via Montegrappa.

Certo, resta un pò di amarezza nel vedere l’Italia che, attraverso lo Stato, resta in Ansaldo Energia a fare turbine con i cinesi e, sempre attraverso lo Stato e nella latitanza degli investitori privati, esce dal segnalamento ferroviario, attività molto più sofisticata, dove Ansaldo Sts esprime un’eccellenza superiore a quella di Ansaldo Energia. La Francia con Alstom ha fatto il contrario: le centrali elettriche a General Electric, il ferroviario sviluppato in patria.

Dalla doppia cessione Finmeccanica ha incassato 809 milioni. Poiché questo incasso determina una riduzione di 600 milioni dell’indebitamento, si deve pensare che la holding ha trattenuto sui suoi libri almeno 200 milioni di debiti da quelli che erano iscritti nei bilanci di AnsaldoBreda. E questo costituisce la dote, al netto delle eventuali modifiche del circolante, concessa a Hitachi. Da vedere se andranno alla multinazionale giapponese o se, come sembrerebbe dalla nota ufficiale del gruppo italiano, resteranno in portafoglio a Finmeccanica alcune decine di treni che dovevano essere venduti alle ferrovie belghe e olandesi e che, per ritardi e difetti di consegna delle vecchie gestioni ante Moretti e ante Pansa, sono stati ripresi da AnsaldoBreda, previo pagamento di una penale di circa 150 milioni. Ora questi treni, validi non per l’alta velocità ma per la medio-lunga percorrenza, dovrebbero essere a posto e potrebbero essere liquidati a buon mercato. Chissà, avendoli rifiutati le FS, magari li potrà prendere NTV.

Sulla carta, Finmeccanica avrebbe potuto cedere AnsaldoBreda da sola, ma con una dote più alta di quella messa in campo da Moretti, e avrebbe dovuto lanciare un forte aumento di capitale in Ansaldo Sts per consentirle l’indispensabile sviluppo sottoscrivendo la quota di sua competenza ovvero lasciandosi diluire. In ogni caso, Finmeccanica non avrebbe avuto il beneficio finanziario che ha avuto, ma un notevole esborso, del tutto insostenibile senza un aumento di capitale in capo alla stessa Finmeccanica. Anche la riedizione, mutatis mutandis, dello schema usato per Ansaldo Energia avrebbe pesato sulle casse di Finmeccanica. Lo Stato, al dunque, si è rivelato un azionista incapace di mettere mano al portafoglio e di fare il mestier suo in queste aziende.

Le preoccupazioni sindacali sono comprensibili in passaggi di questa natura, ma va dato atto a Moretti di aver fatto prendere a Hitachi anche lo stabilimento AnsaldoBreda di Reggio Calabria, che nei piani precedenti costituiva ormai soltanto una questione di welfare. E fanno anche ben sperare gli apprezzamenti del capo di Hitachi sul nuovo management di AnsaldoBreda e su quello di Ansaldo Sts.


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