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Tutti i tristi dati europei che preoccupano anche Berlino

Il Consiglio europeo ha sbloccato il tavolo tecnico che deve preparare i lavori dell’Eurogruppo del 16 febbraio, ma “non è entrato in negoziati” sulla questione.

LO STATO DELL’ARTE

Il governo greco ha dichiarato di voler fare tutto il possibile per raggiungere un accordo lunedì prossimo. Tuttavia, i nodi da sciogliere non sono pochi, e l’accordo dovrà tenere conto della necessità di coinvolgere in diversi Paesi i parlamenti nazionali per la ratifica.

I NUMERI

Confermate le indiscrezioni che circolavano da tempo sul crollo delle entrate fiscali in gennaio, che ha portato a un avanzo per l’amministrazione centrale inferiore alle attese per circa 900 milioni di euro. Ciò appesantisce ulteriormente il fabbisogno finanziario da coprire, aggiungendosi all’impatto della rinuncia alle privatizzazioni (8-9 miliardi in un triennio) e della possibile revisione degli obiettivi di avanzo primario (ca. 1,8 miliardi all’anno per ogni punto di revisione).

LA MOSSA BCE

Intanto, il Consiglio BCE ha autorizzato un’estensione dell’ELA per la Grecia dagli attuali 59,5 miliardi di euro a 65 miliardi, con validità fino al 18 febbraio.

CHE SUCCEDE A BERLINO

La seconda stima ha confermato i prezzi al consumo in calo di 1,3% m/m e la dinamica annua a -0,5% a/a sull’indice armonizzato. Il nazionale è stato rivisto al ribasso di un decimo a -1,1% m/m e -0,4% a/a. Gennaio dovrebbe avere segnato il minimo per l’inflazione tedesca.

I MOSCI DATI EUROPEI

La produzione industriale è rimasta stabile a sorpresa a dicembre (era attesa una crescita di 0,2% m/m). Anche il dato di novembre è stato rivisto al ribasso. La variazione annua è calata a sorpresa a -0,2% da -0,8% precedente. L’output è aumentato in tutti i maggiori Paesi (Francia +1,6%, Germania +0,5%, Italia +0,4%), ma il dato è “viziato” dal crollo registrato in Irlanda (-12,4%). L’attività economica nell’industria è attesa rafforzarsi nei primi mesi del 2015.

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