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Il Timone cambia timone

Cambio di direzione nel mensile cattolico “Il Timone“, fondato nel 1999 dal prof. Gianpaolo Barra. E’ lo stesso Barra ad annunciarlo nell’editoriale di apertura del numero di gennaio della rivista (n. 139), appena uscito, nel quale assicurando di continuare a collaborarvi, ufficializza il passaggio di “testimone” a Riccardo Cascioli, giornalista cattolico di lungo corso, attualmente responsabile dell’agenzia La Nuova Bussola Quotidiana.

NUOVO DIRETTORE: DA “AVVENIRE” A “IL TIMONE”

Riccardo Cascioli, che da alcuni mesi era già condirettore de “Il Timone”, ha iniziato a scrivere su questa rivista“ di formazione e informazione apologetica” fin dal primo numero che, come bimestrale, uscì nel maggio/giugno 1999. Nasce come corrispondente e commentatore degli affari esteri del quotidiano “Avvenire”, per poi passare a dirigere la testata on line Sviluppo e Popolazione” (SVIPOP). Con Antonio Gaspari, direttore di “Zenit. Agenzia internazionale di notizie”, ha pubblicato negli scorsi anni molti saggi sui temi dell’ambiente e dello sviluppo, come ad esempio Che tempo farà. Falsi allarmismi e menzogne sul clima, Le bugie degli ambientalisti 1 e 2. In tutti ha condotto una originale critica, dati alla mano, del «catastrofismo ambientale privo di base scientifica», viziato da «accenti eugenetici» e, spesso, condizionato da forti interessi economici di associazioni pseudo-ambientaliste e di lobbying politico.

Il “passaggio di Timone” avviene poco dopo lo scoccare dei quindici anni di pubblicazioni della più importante rivista culturale cattolica “politicamente scorretta”. Partito con 30 pagine e una tiratura di 3000 copie, “Il Timone” è infatti diventato in pochi anni un mensile di 64 pagine e 15000 copie, rendendosi così un punto di riferimento per l’intero mondo cattolico, non soltanto tra gli intellettuali ma anche a livello popolare, per il suo taglio immediato e divulgativo.

“RENDERE RAGIONE” DELLA FEDE CATTOLICA

La rivista ora diretta da Cascioli, ha assicurato il direttore uscente Gianpaolo Barra, continuerà a perseguire quello che è stato l’intento originario, cioè «dare ragione della propria fede e della propria cultura che nasce dalla fede. Viviamo in un mondo dove gli attacchi alle ragioni per credere e alla cultura sono diffusissimi e noi non siamo capaci di difenderci».

Fra i collaboratori attuali e che continueranno anche nel “nuovo corso” sono fra le maggiori firme cattoliche italiane, ecclesiastiche come mons. Luigi Negri e mons. Antonio Livi ma, soprattutto, laici come Vittorio Messori, Rino Cammilleri, Massimo Introvigne, Marco Invernizzi, Giacomo Samek Lodovici, Vincenzo Sansonetti Francesco Agnoli. Tutti giornalisti e scrittori che non si formalizzano a scrivere su una rivista che ha l’ardire di definirsi di “apologetica cattolica”, nata cioè con il duplice scopo di presentare le ragioni per credere e difendere le medesime ragioni dagli attacchi. Formula che è tradotta in articoli brevi ma accurati, di facile comprensione ma sostenuti sempre da una bibliografia essenziale presente a fine pagina (“Per saperne di più”).

La grafica ben curata è poi una ulteriore ragione del successo di una testata che ha fatto della fedeltà alla Chiesa Cattolica, riconosciuta come la sola Chiesa edificata da Gesù Cristo,il suo motto e ideale ispiratore.

E SU PAPA FRANCESCO?

Diversi lettori si chiedono quindi se cambierà qualcosa circa l’atteggiamento della rivista su papa Francesco, soprattutto alla luce delle osservazioni critiche che, nei suoi confronti, sono state espresse, su altre testate, da parte di alcuni suoi collaboratori. Dalla sua elezione, il 13 marzo 2013, su “Il Timone” si sono letti solo commenti positivi sul Pontefice. Di Bergoglio la rivista ha apprezzato in particolare il fatto di parlare di verità di fede che, negli ultimi decenni sembravano dimenticate: dall’esistenza del demonio e la sua azione contro l’uomo e la Chiesa, alle frequenti denunce delle persecuzioni dei cristiani nel mondo, alla necessità di una confessione frequente.

Barra non ha poi mai mancato di criticare i “silenzi”, anche da parte di taluni media cattolici, dei discorsi e dichiarazioni “non gradite al mondo” di papa Francesco. In particolare l’affermazione secondo cui la Chiesa senza Cristo è incomprensibile, e senza la sua mediazione, è impossibile all’uomo salvarsi.

DON BOSCO, IL SANTO DELL’EDUCAZIONE

Il “dossier” dell’ ultimo numero de “Il Timone, intitolato Don Bosco, il santo dell’educazione, è interamente dedicato al santo piemontese, nel bicentenario della nascita (1815-2015). All’insegnamento educativo ed al lavoro con i giovani di Don Giovanni Boscoè dedicato un articolo del salesiano Roberto Spataro, mentre ad occuparsi dello specifico cammino di santità del fondatore dei Salesiani è il noto agiografo padre Antonio Sicari.

Seguono quindi gli articoli dello storico Alberto Torresani, di Roberto Lanzilli sugli oratori, una “invenzione” anche questa del sacerdote piemontese (il primo lo fondò proprio a Valdocco, in provincia di Torino) ed una intervista a don Francesco Motto di Raffaella Frullone.



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