Se è vero che il genio italiano ha prodotto idee innovative che hanno cambiato il mondo, allora cosa manca oggi alle imprese italiane per competere ad armi pari con quelle tedesche?
Se guardiamo i dati economici, la situazione in Italia sembra oggi più rosea: la Banca d’Italia ha recentemente preannunciato un rialzo delle proprie proiezioni economiche per l’anno in corso e anche i consumi interni registrano una ripresa. Un recente studio basato su dati Eurostat, inoltre, ha mostrato come Italia e Germania si contendano l’assoluta leadership nell’industria in Europa e nel mondo.
Da italotedesco, che conosce le realtà economiche e culturali di entrambi i Paesi, ho provato a individuare alcuni elementi che, nel corso degli ultimi quindici anni, hanno fatto la differenza tra noi e la Germania.
Innanzi tutto, in Germania, ogni organizzazione si basa sulla fiducia: tutti possono contare sul fatto che ognuno porterà a termine i compiti assegnati. Da noi, invece, spesso l’effettivo svolgimento di alcuni compiti è subordinato al livello gerarchico o alla conoscenza personale. Questo può influire negativamente sull’organizzazione aziendale, poiché, per esempio, potrebbe allungare i tempi di reazione, privilegiando alcune attività a discapito di altre e rendendo necessaria l’istituzione di meccanismi di controllo.
Uno dei valori fondanti del modello manageriale italiano è la creatività, il continuo concepimento di idee innovative, che però spesso si disperdono lungo il processo di realizzazione. Il valore fondante di quello tedesco si può invece riassumere con la parola Zielstrebigkeit, cioè perseveranza nel raggiungimento di obiettivi dati. Per questo è necessario un Fokus, cioè una selezione attenta di azioni da intraprendere e deadline precise, per indirizzare le energie verso il raggiungimento del risultato finale senza dispersioni. Le altre parole chiave del modello tedesco sono efficienza operativa e responsabilità.
Il manager tedesco è responsabile in prima persona del successo o dell’insuccesso di un’iniziativa. Per tale ragione fa tutto il possibile affinché il suo team abbia a disposizione i mezzi più adatti per raggiungere l’obiettivo. Da ciò derivano valori come determinazione, focalizzazione e miglioramento, senza trascurare l’etica, intesa non solo come imperativo morale, ma come prevedibilità dei comportamenti e dunque certezza di costi.
Se riuscissimo, in alcuni casi, ad essere “un po’ più tedeschi”, sfruttando la nostra capacità di visione, l’entusiasmo e il dinamismo che nel resto del mondo ci invidiano, in breve tempo potremo aggiornare le classifiche, guardando gli altri dal gradino più alto del podio. Parola di manager italotedesco.