Viviamo nel tempo in cui ogni cosa e spettacolarizzata, dove ogni giorno ci viene dato in pasto tutto e il contrario di tutto. Siamo nell’epoca del Truman Show dove il Grande Fratello fa da apripista ad ogni forma di feticcio mediatico, uomini sgozzati o donne lapidate, aerei che si schiantano nelle torri gemelle o le peggio torture fatte a Guantanamo, tutto, proprio tutto, tranne oltre un miliardo di bambini non nati, esatto avete letto bene, 1000000000 di bambini, ammazzati non dalla fame, non da una guerra, nemmeno da un genocidio o chissà quale malattia virale, ma dalle proprie madri, ammazzati li nel posto più sicuro del mondo, nel grembo materno.
Non ci sono manifestazioni di massa, non vedo uomini e donne indignati per questo, non leggo articoloni di giornali o editoriali da penne sopraffine che definiscono tutto questo un orrore, silenzio, soltanto un assurdo silenzio.
Oggi purtroppo con l’avvento della neo-lingua e da un immensa voglia di Io e finta libertà, si riduce al minimo ogni peso sulla coscienza di chi sceglie di liberarsi di un figlio nel modo più brutale di questo mondo, scrive – Mario Adinolfi – in Voglio La Mamma , – Una Mamma nell’intimo non può non sentire la voce della Vita che ha in grembo, che le grida silenziosa: “Voglio Te!”. Voglio La Mamma. Non la Donna. Una Donna può chiedere di avere il diritto di abortire. Una mamma non può neanche immaginarlo. Ecco noi invitiamo ad essere madri e non donne, accoglienti e piene d’amore e non di egoismo.
Le istituzioni in questo non aiutano tanto è vero che in Europa si discute di “diritto umano fondamentale” ad abortire, giustificato filosoficamente e codificato nelle leggi, politicamente bandiera di alcuni, ma noi dobbiamo avere il coraggio di scrivere a chiare lettere che abortire non è un diritto, l’unico diritto che si ha e quello di nascere e bisogna combattere in qualsiasi contesto purché questo venga rispettato.
I numeri parlano che non hanno né anima, ne corpo, parlano chiaro, basta guardare i non nati, oltre 50 milioni l’anno, una gravidanza su cinque finisce in aborto, oltre il 21% di donne in gravidanza sceglie di ammazzare il proprio figlio, oltre 110.000 l’anno solo in Italia, senza tener conto di tutti i casi di aborto clandestino ed illegali, cioè effettuati fuori dalla legge 194, ci sono poi altre 7000 vittime tramite RU486 o “pillola del giorno dopo” con circa 400.000 confezioni vendute.
Una strage di innocenti, una strage voluta e silenziata per interesse, si e cercato in tutti i modi di giustificare tutto questo con scuse assurde un po’ come la favola del Lupo e dell’agnello , “mi sporchi l’acqua del ruscello” , “tuo padre ha offeso il mio” , utilizzando sempre il solito e banale pretesto della donna stuprata che è un numero marginale alla quale la 194 da una soluzione infernale sia per la propria coscienza, sia per la sua figura di donna, non un opportunità, si badi bene, ma una soluzione. Ci sono sempre strade alternative, così come recita una pubblicità progresso del Ministero delle Pari Opportunità “Non abbandonarlo! Puoi partorire anche senza dare il tuo nome. Il suo futuro sarà protetto” . Ecco, questo deve fare una società evoluta proteggere sempre la vita, non lavarsi le mani in nome di falsi miti di progresso.