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L’addio all’arcivescovo di Modena

Martedì scorso è morto, circondato dai fedeli, dai familiari e dal personale sanitario che lo ha assistito nei lunghi mesi della malattia, Mons. Antonio Lanfranchi, Arcivescovo-abate di Modena-Nonantola. La sera stessa del 17 febbraio, in cattedrale, la comunità diocesana si è raccolta per raccomandare l’anima del suo coraggioso Vescovo, che si ricorderà per la generosità del servizio e, da ultimo, per essersi speso per il riconoscimento del martirio di Rolando Rivi, il seminarista che, appena quattordicenne, fu trucidato il 13 aprile 1945 a Monchio, in provincia di Modena, “in odium fidei” dai partigiani comunisti ed è stato beatificato il 5 ottobre 2013.

Per la sua fedeltà alla Chiesa, Mons. Lanfranchi aveva dovuto subire dolorose contestazioni da parte di alcune “comunità di base” della sua diocesi, come quella che lo vide, nel febbraio 2011, indirizzato ad una lettera aperta contro «i vertici della CEI e gli ambienti della curia vaticana», responsabili secondo gli estensori dei peggiori «accordi di potere, volti a ottenere privilegi per la Chiesa e legittimazione per il governo».

L’arcivescovo era nato a Grondone Ferriere, in provincia Piacenza, il 17 maggio 1946. Dopo gli studi ginnasiali nel Seminario vescovile di Piacenza e quelli filosofici e teologici al Collegio Alberoni della stessa città, aveva frequentato a Roma la Pontificia Università Lateranense e il Pontificio Ateneo Salesiano conseguendo i titoli accademici in Teologia Biblica e in Scienze dell’educazione. Lanfranchi è quindi ordinato sacerdote il 4 novembre 1971 nella diocesi di Piacenza e, dal 1971 al 1972, è assistente nel locale Seminario Vescovile. Negli stessi anni è incaricato come docente di Lettere presso il Seminario di Piacenza e insegnante di Religione nelle scuole pubbliche. Dal 1984 al 1988 è Direttore dell’Ufficio catechistico diocesano e, fra il 1978 ed il 1986, è anche assistente diocesano dell’Azione Cattolica Giovani. Dal 1996 al 2003 è Vicario generale della Diocesi di Piacenza-Bobbio fino a quando, il 3 dicembre 2003, Giovanni Paolo II lo nomina Vescovo di Cesena-Sarsina. E’ quindi membro della Commissione Episcopale per l’Evangelizzazione dei popoli e per la cooperazione tra le Chiese della CEI. Il 27 gennaio 2010 papa Benedetto XVI lo nomina centesimo arcivescovo di Modena.

Mons. Lanfranchi aveva dedicato al tema della responsabilità l’ultimo Messaggio alla città (2013) che, con il titolo “Da saggi costruire sulla roccia” (cfr Mt 7, 2 4-25), predicava la necessità di una presenza attiva e responsabile dei laici nella vita civile della città.

Negli ultimi mesi, quando le condizioni dell’arcivescovo si erano aggravate a causa della leucemia, Papa Francesco gli aveva voluto mostrate la propria vicinanza telefonandogli personalmente durante la degenza in ospedale.

I funerali di Lanfranchi si sono tenuti giovedì in Cattedrale a Modena, presieduti dal cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo Metropolita di Bologna.


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