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Le pagelle di Bruxelles su Roma e Parigi

I mercati azionari hanno chiuso ieri con modeste correzioni, a parte il DAX, rimasto praticamente invariato. Da segnalare due elementi rilevanti: un nuovo movimento al rialzo dei prezzi del petrolio, nonostante l’aumento delle scorte in USA, e la valutazione della Commissione Europea sui piani di bilancio, che adotta le nuove regole di flessibilità e non apre procedure di deficit eccessivo per Italia, Francia e Belgio.

Per quanto riguarda i giudizi della Commissione, la Francia deve adottare nuove misure fiscali, già da quest’anno, per raggiungere gli obiettivi di deficit nei prossimi 3 anni, con un’estensione dell’orizzonte al 2017. Nel 2015, occorrono misure per ridurre di 0,5% il deficit strutturale, che con il budget attuale viene ridotto di solo -0,3%. Per quanto riguarda l’Italia, la Commissione ha deciso di non aprire procedure di deficit eccessivo, riconoscendo le circostanze eccezionali che hanno portato a deviare dagli obiettivi (output gap fra -3 e -4%, con una stima per l’Italia di -3,4%), e adottando le nuove regole di flessibilità.

All’Italia non si richiedono nuove misure di correzione, accettando la stima di riduzione del deficit strutturale di 0,3% collegato alle riforme; tuttavia viene ribadita la necessità di ridurre il debito/PIL a ritmi più rapidi.



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