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Prove tecniche di tregua in Ucraina

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Dopo 18 ore dall’inizio della tregua tra il governo ucraino e i separatisti russi, l’accordo è cominciato a traballare. Secondo l’agenzia Reuters da quando è stato annunciato il cessate al fuoco tra Donetsk e Debaltsevo la mezzanotte dello scorso sabato sono morti cinque soldati, mentre 21 persone sono rimaste feriti.

CONDIZIONI DI GUERRA

Per l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) in “termini generali” si è rispettato il patto per la pace, ma ci sono stati attacchi a Debaltsevo, dove gli osservatori dell’organizzazione europea non sono riusciti ad entrare.

I separatisti vogliono prendere il controllo di una zona strategica, ancora in mano dell’esercito ucraino, che collega le due capitali ribellate: Donetsk e Lugansk. Ma nonostante la situazione, il portavoce dell’operazione speciale a Donbas, Andrei Lisenko, è ottimista: “Appena le milizie cominciano a ritirare le armi pesanti, i militari ucraini faranno lo stesso”.

L’ORDINE DI POROSHENKO

Il presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko, ha confermato l’ordine di fermare gli attacchi alle forze armate nazionali. In un’intervista a sito russo Sputnik, l’ex capo del dipartimento internazionale del ministero degli Affari esteri russo, Evgueni Buzhinski, ha detto che Poroshenko non controlla le truppe di volontari, che possono fare qualsiasi cosa con la convenienza tacita del primo ministro Arseni Yatseniuk”.

NUOVI SANZIONATI

E nei rapporti con l’Europa aumentano le tensioni. L’Unione europea ha aggiunto ieri altre 19 persone alla lista delle sanzioni per il coinvolgimento nel conflitto all’est dell’Ucraina; una decisione molto criticata da Mosca.

Secondo il Wall Street Journal, tra le persone sanzionate c’è anche un viceministro russo della Difesa, Anatoly Antonov, e due funzionari della Duma che hanno sostenuto l’adesione della Crimea l’anno scorso, tra cui il deputato e famoso cantante, Iosif Kobzon.

In totale ci sono 37 società e 151 cittadini di nazionalità russa che vedranno congelati i suoi beni nei Paesi dell’Unione e non potranno viaggiare negli Stati membri dell’Unione europea. Il ministero degli Affari esteri ha detto che la misura è un errore, nell’ottica della risoluzione del conflitto, ed è contraria al buon senso.

PUTIN A BUDAPEST

Intanto, il presidente russo Vladimir Putin torna oggi a Budapest, ma questa volta per rafforzare l’avvicinamento diplomatico con il governo ungherese di Viktor Orban. I due hanno scopi diversi su questo incontro: mentre Orban vuole dimostrare che la Russia continua a essere un Paese amico, Putin cerca di crearsi un altro alleato nell’Unione europea. Gli ungheresi però non sono d’accordo e hanno ricevuto Putin con una manifestazione di circa 2000 persone in piazza.

LA CINA È VICINA

Accerchiata dagli Stati Uniti e dall’Europa, la Russia si affida all’Asia per fare fronte alla crisi economica e la caduta del prezzo del petrolio. Putin ha firmato un nuovo accordo con il Pakistan e ha in programma una visita in India. Ha anche aiutato l’Indonesia alla ricerca dell’aereo caduto e cerca di sedurre Kim Jong Un per invertire fuori dalla Corea del nord.

Secondo James Brown, ricercatore dell’Università Temple di Tokio, “la priorità della Russia sono i rapporti con la Cina. Ma sta cercando anche di legare con l’India e il Vietnam. Il Giappone potrebbe anche finire amico della Russia”.

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