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Vi spiego perché la crisi ucraina preoccupa la Lituania. Parla il premier Butkevičius

Da gennaio del 2015 la Lituania è entrata a far parte della zona Euro. In una conversazione con il primo ministro Algirdas Butkevičius abbiamo parlato delle attese del suo Paese, delle prospettive per il futuro, ma anche di ciò che ha reso la Lituania la nazione che è oggi. Ancora profonde sono le ferite dell’occupazione sovietica che Butkevičius descrive come “una delle pagine più buie nella nostra storia”, che ritorna alla memoria di pari passo con il revanscismo di Mosca.

La paura di un’aggressione della Russia

Con questi ricordi nella mente il premier parla di Putin e dell’attuale situazione in Ucraina. Subito dopo l’invasione della Crimea il suo governo ha divulgato un manuale con le istruzioni da seguire in caso di invasione straniera.

“Il libretto si propone di preparare i civili per diversi tipi di emergenze, di cui la guerra è solo una di loro […] La Lituania, come altri Paesi dell’Europa centrale e orientale, è ben consapevole delle minacce alla sicurezza che viviamo in questo contesto di incertezza del continente europeo. Pertanto, ogni tensione, ogni conflitto militare alle nostre frontiere solleva la nostra preoccupazione per la sicurezza. Dobbiamo essere pronti a reagire rapidamente. La presenza della NATO nella regione è estremamente importante. Una più stretta cooperazione per la sicurezza tra i Paesi Baltici sta guadagnando sempre più un significato particolare” ed ancora  “Per quanto riguarda le relazioni con la Russia, l’Unione europea deve essere particolarmente attenta”.

La rivoluzione energetica

Proprio per sfuggire alla stretta dipendenza dalla Russia, che rimane ad oggi il maggiore partner commerciale della Lituania, il governo di Algirdas Butkevičius ha avviato una profonda ristrutturazione dello sfruttamento delle risorse energetiche. “Sono orgoglioso che la Lituania sia riuscita a costruire un rigassificatore in un tempo record di un anno e mezzo. È il primo terminal in Europa. È stato un progetto molto complesso, che rispetta i requisiti ambientali più rigorosi per aree protette dall’UNESCO […] La Lituania ha lanciato una ristrutturazione globale del settore del riscaldamento permettendo un utilizzo più economico dei combustibili fossili (non è molto tempo fa che la Lituania ha dovuto pagare uno dei prezzi più alti in Europa per il gas russo), fornendo, inoltre, la possibilità di un più ampio uso di risorse alternative locali, come i biocarburanti. I principali compiti immediati comprendono la costruzione di due interconnessioni energetiche entro la fine del 2015: tra la Lituania e la Svezia (NordBalt) e tra la Lituania e la Polonia (LitPol Link), che collegherà il nostro paese con i sistemi energetici dell’Europa continentale e con i paesi nordici, garantendo così la sicurezza e l’affidabilità delle forniture. Esso fornirà anche le condizioni tecniche necessarie alla Lituania per integrarsi nel mercato comune dell’elettricità degli Stati nordici.“ Infine Algirdas Butkevičius ci confida che a breve il suo governo lancerà un concorso internazionale per l´esplorazione e la produzione di shale gas“.

Lo sguardo vero il Golfo e l´Asia

Il primo ministro sottolinea come la Lituania sia l’economia europea che più di tutte le altre sta risentendo della crisi Ucraina e di come ciò li abbia costretti a sviluppare le proprie cooperazioni  anche al di fuori della zona Europea soprattutto con i paesi del Golfo e dell’Asia centrale. “La mia recente visita in Oman ha dimostrato che ci sono molte aree importanti per lo sviluppo della cooperazione con i Paesi del GCC (ndr. Gulf Cooperation Council) […] Il nostro governo sta continuando il suo sostegno alle imprese, non solo attraverso misure diplomatiche, ma anche migliorando la nostra legislazione. Un esempio è la legalizzazione della macellazione rituale degli animali, per aiutare gli agricoltori colpiti dal divieto della Russia di importare il nostro cibo per poi poter vendere la loro produzione ai mercati musulmani.“

L´Euro, l´Europa e le sue sfide

Anche l’ancoraggio all’Europa e all’Euro si collega con la strategia della Lituania di allontanarsi dalla Russia. L’adozione della moneta unica costituisce parte del trattato di adesione all’Unione europea, approvato all’unanimità dalla popolazione attraverso un referendum nel 2003. La nostra appartenenza alla zona Euro rafforzerà ulteriormente l’attrattività della Lituania in termini di investimenti stranieri e promuoverà la crescita delle esportazioni, oltre a ridurre i rischi di credito. […] Inoltre, ci sono considerazioni geopolitiche che rendono questo passaggio più importante per i Paesi Baltici, che altrove in Europa. L’appartenenza alla zona Euro significa appartenere ad un più integrato e ristretto gruppo di Stati membri dell’Unione europea, che è considerato come uno dei presupposti fondamentali per una maggiore sicurezza nazionale.“

Clicca qui per leggere l’intervista completa


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