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L’onore di servire

Le parole di Francesco ai nuovi Cardinali fanno riflettere per la loro semplicità. Francesco va dritto al cuore dei problemi e ridisegna una Chiesa di popolo, laddove la carità problematizza poteri che rischiano di portare le strutture ecclesiastiche fuori dal senso religioso della vita.

La carità che problematizza è un grande dono di Dio e diventa talento umano nel momento in cui ogni uomo riscopre l’onore di servire, anzitutto incontrando e dialogando, non chiudendosi nelle apparenti certezze delle nostre convinzioni. Servire è abbattere progressivamente i muri che separano il bianco dal nero, gli amici dai nemici e vivere i processi della vita nella continua compenetrazione di tutti i suoi elementi.

A cosa serve la religione se non a farci sentire pienamente umani ? E cosa cerchiamo nella Chiesa se non la comprensione di una natura umana che ci riguarda e che ci supera, rispetto alla quale dobbiamo vivere pienamente il dubbio (positivo) della nostra incompletezza in essa ? La Chiesa è un mondo complesso e nell’era di Francesco appare per quella che è: uno specchio della condizione umana con le sue grandi potenzialità e con le sue miserie.

Servire è il cuore dell’umano, del nostro stare al mondo. Servire significa riconoscersi reciprocamente la responsabilità della solidarietà, della costruzione di un bene comune troppe volte declamato e troppo spesso non realizzato. Nella strategia del servire si sviluppa il circolo comunitario, ciò che permette di ricongiungere ciò che è disperso e di ripensare le ragioni della convivenza al di là delle gerarchie dominanti ed occupanti spazi di un potere fine a se stesso.

 



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