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L’Ordine degli Ingegneri serve a qualcuno?

A cosa serve l’ordine degli ingegneri? Non siate affrettati a dare questa risposta. Il Consiglio Nazionale dell’Ordine da tempo insiste sul tema della certificazione della formazione. L’adagio dovrebbe essere questo: per garantire che tu iscritto continui ad aggiornarti ti obbligo a darne evidenza all’ordine dichiarando rigorosamente “telematicamente” quanti corsi hai frequentato ogni anno. Se sei stato giudizioso, i tuoi crediti di partenza 15 ti saranno confermati anche per l’anno successivo altrimenti inizierai a perderne. Un certo numero ogni anno. Un po’ come per la patente, quando commetti le infrazioni in auto. Ecco.
Ora uno potrebbe, cornutamente, obiettare che c’è il libero mercato. Che è la competizione, peraltro durissima nel campo della professione, a spingerti ad essere sempre al passo. E che quindi nei fatti chi sono si aggiorna è già fregato. E che, insomma, che serve essere ancora così corporativisti quando tutto è così liquido e globale. Liquido, non a caso, vista la fifa che regna nei piccoli studi di ingegneria in Italia frammentati come nessun altro paese. Roba che Pareto con la sua curva ha solo orgasmi.
Il fatto è un altro. Che fa incazzare. L’8 Febbraio era il termine ultimo per ogni ingegnere di dichiarare le attività formative svolte nel 2014. Ecco. E’ stato prorogato.
Regola generale: appena una cosa in Italia viene prorogata la prima volta, che si faccia o non si faccia, ormai non vale più niente. Adesso rispondete alla domanda iniziale.



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