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Renzi rottamatore del sistema? Intanto continua ad elargire regali ai poteri forti

Che il governo Renzi fosse molto accomodante con le lobby e i poteri forti lo si sapeva e lo avevamo scritto più volte. La conferma ci giunge sfogliando i giornali ed esaminando modi e modalità con cui il governo ha provveduto ad assegnare concessioni ed approvare leggi.

Abbiamo già parlato del maxi ristorante all’Expo di Milano affidato, senza gara, a Oscar Farinetti, renziano patron di Italia, il quale ha avuto anche una corsia preferenziale per aprire un nuovo punto vendita in centro a Roma.

In quest’ultimo caso Renzi era intervenuto per sollecitare la burocrazia ad accelerare il rilascio delle licenze. Ma in generale è attraverso leggi e decreti, in verità più i secondi che i primi, che si accontentano le lobby. Il provvedimento più carico di “doni” è certamente lo Sblocca Italia, con cui il governo, inventandosi una proroga senza gara per le concessioni per l’autostrada, ha allo stesso tempo inflitto un duro colpo al principio di concorrenza e fatto un gentile omaggio al gruppo Gavio, Autostrade e Benetton, gestori di diverse tratte al Nord. Le loro concessioni sarebbero andate in scadenza a breve. Problema però che non si è nemmeno posto grazie all’intervento del governo.

Anche le lobby del gioco d’azzardo hanno tratto beneficio dai decreti del governo Renzi. In particolare ha giovato loro la norma che dà al ministro dell’economia la possibilità di ridurre il prelievo fiscale, oltre a tante altre agevolazioni, per quei concorsi la cui frequenza si sia ridotta del 15%. Per questo Sisal, presieduto da Augusto Fantozzi, ringrazia. Gtech (ex Lottomatica), invece, beneficia dell’anticipo di un nuovo bando per il Lotto, che pare scritto ad hoc per favorire il gruppo della famiglia De Agostini sui piccoli competitor.

Di solito i favori a grandi aziende e lobby sono nascoste nei testi, in quelle postille aggiunte all’ultimo momento, senza alcun confronto né dibattito, e che sfuggono ad una prima disattenta lettura dei testi. Un po’ come avvenuto nel caso delle autorizzazioni per l’approvvigionamento di gas dall’estero, approvato per la realizzazione del Tap, a cui partecipano grande aziende europee del settore energetico.

Continua dunque l’opera di Matteo Renzi per circondarsi del sostegno di quei poteri forti che hanno interessi economici e che inevitabilmente avranno voce in capitolo su diverse scelte politiche che dovrà prendere il governo. Tutto questo mentre il premier continua a proporsi come il nuovo che avanza ed il rinnovatore del sistema. Ma in questo marasma di concessioni e gare fittizie, Raffaele Cantone che fine ha fatto?

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