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Roma, ultima chiamata per Marino

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

La crisi esplosa con l’inchiesta “Mafia Capitale” non è, come alcuni vorrebbero farci credere, un problema di “mele marce”: a essere malato è un intero sistema, organizzato per rendere possibile la degenerazione criminale dell’amministrazione e che è tuttora in piedi. Sono attivi i meccanismi clientelari che sostengono i “signori delle preferenze”, le aziende comunali gestite in modo fallimentare, le assunzioni indiscriminate, gli affidamenti di servizi senza verifica dei costi, lo sfascio delle grandi opere incompiute a spese dei cittadini. Conseguenza di tutto ciò sono una pressione fiscale alle stelle, che colpisce i romani più di ogni altro cittadino italiano, la qualità di servizi pubblici locali non degni di una capitale europea e la mancanza di investimenti che esprimano una visione della Roma del futuro.

L’appello che come Radicali Roma abbiamo rivolto al Sindaco Marino e alle forze politiche e sociali cittadine riassume le misure da adottare con urgenza per il rilancio della Capitale in nove punti: dalle anagrafi pubbliche di appalti e affidamenti contro la corruzione, al ‘coworking civico’, cioè strutture di servizio aperte a tutti in ogni municipio, per superare la concessione di immobili a partiti e “amici degli amici”, dalla messa a gara dei servizi pubblici alla libertà di scelta nei servizi alle persone attraverso il sistema del voucher. Dalla conversione degli appalti infiniti per il completamento del secondo tratto della Metro C in un progetto di metro leggera con infrastrutture realmente sostenibili, all’avvio di una discussione seria, per un piano strategico delle grandi opere che preveda anche la conversione di progetti ormai superati, attraverso seri studi di fattibilità che valutino costi e benefici in un’ottica di medio/lungo termine. L’abbattimento del “lungomuro” di Ostia, litorale stravolto da abusi edilizi, il superamento dell’emergenza abitativa, attraverso l’attivazione dei controlli con l’Agenzia delle Entrate e degli sfratti per chi non ha i requisiti. Fino all’abbandono totale della politica dei campi rom.

Abbiamo indicato cioè su ognuno dei nodi che attanagliano da decenni i cittadini romani, degli strumenti pragmatici per offrire una città in linea con le altre grandi capitali europee: nove punti che rappresentano una vera e propria “ultima chiamata” per chi è alla guida della città, e che mostrano la strada per sradicare il sistema malato. Hanno già aderito all’appello Pietro Ichino e Luigi Manconi, e altri nomi si aggiungeranno nelle prossime ore: invitiamo chiunque voglia sottoscrivere il nostro appello (che è possibile consultare all’indirizzo radicaliroma.com) a scriverci alla mail inforadicaliroma@gmail.com.

Il Segretario Alessandro Capriccioli

Il Tesoriere Michela Di Michele

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