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Tsipras è Vendola, Civati o Zapatero?

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il cameo di Riccardo Ruggeri apparso su Italia Oggi.

Confesso di aver sottovalutato Tsipras. Al suo apparire mi era parso una versione greca del Civati delle prime Leopolde, poi sembrò deviare verso il Vendola menestrello politico di un Sud nel frattempo scomparso. Ultimamente, mi pare evoluto in una specie di Zapatero, però tutto focalizzato sul debito, anziché sui diritti civili. Tsipras si sceglie un ministro dell’Economia (sic!), certo Varoufakis, dal look imbarazzante: ricorda certi personaggi del primo Quentin Tarantino. A un personaggio di tal fatta, nessuno affiderebbe i propri risparmi, ma qualsiasi cassiere di banca, terrorizzato alla sua sola vista, consegnerebbe il contenuto della cassaforte.

Astutamente (si fa per dire) i due fingono di lisciare il pelo all’Europa e alla BCE, concentrando strali verso la loro versione odiosa, rappresentata plasticamente dalla Troika. Strategia fallita già al primo giro, la Troika, pur avendo solo tre gambe, è ben salda, essendo in realtà null’altro che un revisore di conti che due piccoli truffatori di provincia cercano di imbrogliare.

Tsipras si ispira agli altri premier del Sud Europa che a parole dichiarano di rispettare regole e parametri poi pretendono “flessibilità”, parola mitica che nel loro linguaggio significa cercare di dribblare proprio le regole che dicono di voler rispettare. Così, Tsipras, vuole aggirare ogni regola, da un lato cercando di non pagare il vecchio debito, dall’altro aumentandolo ulteriormente, con la scusa di dover alleviare la povertà di milioni di greci. E pretende che i creditori siano talmente idioti da non capirlo. Ricordate la celebre frase del greco Aristotile Onassis? “Per avere successo sii sempre abbronzato, fingi di vivere in un palazzo signorile (anche se hai un giaciglio in un suo sottoscala), frequenta ristoranti di lusso (anche se vi consumi solo un drink) e poi prendi a prestito tanto, ma tanto denaro”.

Tsipras ha pure copiato la locuzione classica di costoro “noi non facciamo ricatti, ma non accettiamo ricatti”: in realtà il suo è un vero e proprio tentativo di ricatto, mentre le risposte negative che ha ricevuto non sono ricatti, ma richiesta di rispetto di trattati, liberamente sottoscritti. Perché l’Europa, che piaccia o meno, è semplicemente “una unione che si basa sul rispetto di trattati, e non la stanza di compensazione di indebitati birbanti.” Chi è campato per anni (e tuttora) al di sopra delle proprie possibilità non deve far altro che adeguarsi, tirare la cinghia, pagare i propri debiti.

Come possono i due compari greci pensare di chiedere nuovi prestiti agli stessi ai quali, a muso duro, dicono di non voler restituire i debiti scaduti? Penseranno mica ai “titoli pil” di argentina memoria, o ai più antichi “perpetual bond”, cioè titoli di Stato “senza scadenza e senza rimborso” (sic!), inventati nel ‘700 da quei birbanti degli inglesi? Il Regno d’Italia li chiamò “Rendita italiana” che quell’altro birbante di Giolitti nel 1906 convertì. Mussolini non fu da meno, per fare la guerra d’Etiopia nel ’35 emise “perpetual bond” per 35 miliardi, con un interesse del 5%, a fronte di un’inflazione galoppante. Tutti birbanti diventati banditi in corso d’opera.

Il Financial Times, a nome anche di Obama e di Wall Street, pretende che l’Europa sia verso i greci, “morbida sul debito ma dura sulle riforme”. All’apparenza sembra un suggerimento saggio, in realtà è molto peloso, perché gli angloamericani vorrebbero sostituire al (sano) tallone tedesco, i loro (volgari) mocassini, al solito senza pagar dazio. Sono individui curiosi questi anglosassoni della “Wall Street&City Mafia” hanno la spudoratezza di giudicare il mondo, quando loro sono i famosi falsificatori-manipolatori dei bond americani che hanno dato il via al crack dell’Occidente.

Sette anni dopo fingono di sanare tutto pagando una multa ridicola, mentre i vertici dovrebbero essere da tempo tutti in galera e le società di rating (e non solo) sciolte per mafia. E continuano, con totale spudoratezza, ad assegnare voti e idioti che credono a queste buffonate. Fra alcuni giorni, Tsipras dovrà prendere atto che è miseramente fallito il bluff che lo ha portato al potere, dovrà sottomettersi ai trattati, come hanno fatto tutti gli altri o andarsene. Tutti questi leader del Sud Europa, arroganti e chiacchieroni, fingono di non capire che senza la Signora Merkel non sarebbero nessuno. E l’Europa, senza la Germania, sarebbe una Portorico, appendice (colta) degli Stati Uniti.

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