John Cantlie torna di fronte alle telecamere dei tagliagole dello Stato Islamico, per vestire ancora i panni di inviato speciale del Califfato. Nel video “From Inside Halab, distribuito dal network dell’Isis, alHayat, il giornalista britannico, ostaggio del gruppo dal 2012 e protagonista della propaganda jihadista diffusa a suon di video e simil-reportage, appare nei panni di un civile in buona salute e sempre più disinvolto negli atteggiamenti.
IL NUOVO VIDEO CON CANTLIE “INVIATO”
IL VIDEO “FROM INSIDE HALAB”
La clip, lunga 12 minuti, rappresenta «l’ultimo episodio della serie», è di altissima qualità e mostra un montaggio professionale in linea con gli altri filmati del gruppo. Si tratta dell’ultima “fatica” in ordine di tempo – dopo la saga “Lend Me Your Ears” e i due video “Inside ‘Ayn al Islam (Kobani)” di ottobre 2014 e “Inside Mosul” del 3 gennaio 2015 – e vede il fotoreporter impegnato a documentare «le menzogne dell’Occidente», mentre parla di alcuni temi come l’istruzione, gli attacchi dei droni e la sharia e mostra scorci di vita quotidiana della città di Aleppo.
L’ISTRUZIONE, I DRONI, LA SHARIA
Cantlie descrive la capacità di diffondersi e resistere dell’Isis come «spettacolare» e spiega che enormi parti di Aleppo sarebbero crollate sotto i bombardamenti delle forze aeree siriane e americane per poi mostrare come, nonostante ciò, la città funzioni bene e sia caratterizzata da un’«economia fiorente» sotto il dominio di Isis.
Poi passa al capitolo educazione: «Una delle accuse più comuni mosse dall’Occidente è che l’istruzione risenta negativamente della presenza dello Stato Islamico, che gli studi religiosi non si adattino alla loro immagine di progressiva scolarizzazione, spiega Cantlie. Ma qui in Halab questi giovani imparano le lingue e a recitare il Corano, diventando così i mujaheddin della prossima generazione». A dimostrazione del presunto perfetto funzionamento del “sistema-Is” il giornalista, dopo aver avvistato un drone volare sopra la città, spiega che i «vigili del fuoco dello Stato islamico» sono sulla scena e mentre passa nei pressi di un silos di grano, dice che «viene distribuito alla popolazione a prezzi più bassi di quelli del mercato».
IL NUOVO VIDEO CON CANTLIE “INVIATO”
Successivamente Cantlie appare seduto in un tribunale della sharia e ne illustra il funzionamento: «A differenza delle leggi dei Paesi democratici, che cambiano per adattarsi a ogni circostanza diversa, le regole della sharia sono molto semplici», dice. «Se per esempio, qualcuno viene condannato per rapina e c’è un numero congruo di testimoni, gli viene tagliata la mano. A dirlo sembra cruento, ma è il modo più efficace per evitare che quella persona commetta di nuovo lo stesso crimine e, allo stesso modo, dissuaderà altri dal farlo».
LE INTERVISTE SULLA STRAGE ALLA RIVISTA CHARLIE HEBDO
Il fotoreporter, poi, fa una serie di interviste ad affiliati francesi dell’Isis a proposito degli attentati del mese scorso alla rivista satirica Charlie Hebdo e al market kosher a Parigi. Un jihadista «arrivato dalla Francia» risponde: «Faccio appello a tutti i miei fratelli francesi: lanciate attacchi individuali, uccideteli con i coltelli». Il miliziano si felicita, inoltre, degli attacchi di gennaio a Parigi, definendo «un’operazione eccezionale» quella di Mohamed Merah, autore della strage di Tolosa.