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Che cosa succede al Pil degli Stati Uniti

La seconda stima del PIL del 4° trimestre 2014 registra una revisione verso il basso: la crescita a fine 2014 è stata di 2,2% t/t ann., da 2,6% t/t ann. della stima advance.

LE VOCI RIVISTE

La revisione riguarda molte voci: 1) consumi in crescita di 4,2% t/t ann., da 4,3% t/t ann. della stima advance, con una dinamica dei beni un po’ meno sostenuta, quasi compensata da servizi in aumento più forte; 2) investimenti fissi non residenziali rivisti verso l’alto, a +4,8% t/t ann., da +1,9% t/t ann.; 3) investimenti residenziali rivisti verso il basso a +3,4% t/t ann. da 4,1% t/t ann; 4) esportazioni in crescita più rapida (a 3,2% t/t ann. da 2,8% t/t ann.), importazioni più forti (10,1% t/t ann. da 9,8% t/t ann.), con un contributo delle esportazioni nette di -1,15pp da -1pp della stima advance; 5) scorte più deboli, con un contributo di +0,1pp da +0,8pp della stima advance.

IL GIUDIZIO COMPLESSIVO

Nel complesso i dati sono positivi, alla luce della revisione verso l’alto degli investimenti delle imprese e delle esportazioni, e della revisione verso il basso delle scorte. Il quadro di ripresa solida dell’economia rimane intatto: manteniamo la previsione di crescita del PIL del 3,4% t/t ann. nel 2015.

CHE SI DICE IN CASA FED

Williams (San Francisco Fed) in un’intervista al WSJ ha dato un quadro molto positivo dello scenario per l’economia USA e ha affermato che con le informazioni che si raccoglieranno nella primavera, i tassi potrebbero salire da giugno in poi. Williams ha sottolineato che c’è una “frattura” fra le aspettative dei membri del FOMC e quelle dei mercati riguardo al sentiero dei tassi e che si augura che questo divario possa chiudersi attraverso una comunicazione efficace. Il messaggio è chiaro: il mercato dovrebbe rivedere il sentiero dei tassi attesi verso l’alto. Williams ha concluso dicendo che prevede un sentiero di rialzi graduali, ma non è scontato che questo ciclo riproduca i piccoli rialzi regolari visti nel ciclo precedente. Lockhart (Atlanta Fed) ha segnalato aperture per una svolta sui tassi dopo giugno, dicendo che a suo avviso ”tutte le riunioni da giugno in poi dovrebbero essere sul tavolo”.  Sulla stessa linea era stato Bullard (St Louis Fed) in una recente intervista.



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