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Che succede davvero alla disoccupazione

In base ai dati provvisori mensili, il tasso di disoccupazione è sceso per il secondo mese consecutivo a gennaio, al 12,6% dal 12,7% precedente (il dato di dicembre è stato rivisto al ribasso da una prima lettura di 12,9%). Si tratta di un minimo dallo scorso giugno (il record storico è stato toccato al 13,2% a novembre).

L’ALTALENA FRA OCCUPATI E FORZA LAVORO

Nel mese, gli occupati sono saliti di 11 mila unità (dopo le 46 mila di dicembre), mentre le forze di lavoro sono scese di 10 mila (dopo il crollo di 106 mila unità a dicembre). Il tasso di occupazione è salito di un decimo al 55,8%: negli ultimi 2 anni, solo lo scorso mese di settembre ha registrato un valore più alto. La variazione tendenziale dell’occupazione (0,6%) è ai massimi dall’ottobre del 2011. Il tasso di attività è rimasto invariato al 64%, non lontano dal massimo storico di 64,3% toccato nei mesi autunnali.

COME VARIA LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE

Confortante anche il calo della disoccupazione giovanile, scesa al 41,2% dal 41,4%. Si tratta di un minimo degli ultimi 17 mesi, anche se resta un valore storicamente elevato e non lontano dal massimo storico di 43,5% toccato lo scorso agosto (nell’eurozona, solo Grecia e Spagna hanno una disoccupazione giovanile più alta).

IL DETTAGLIO DEI NUMERI

L’indagine sulle forze di lavoro ha mostrato che nel 4° trimestre 2014 il tasso di disoccupazione (in termini destagionalizzati) è salito di due decimi rispetto al trimestre precedente, al 13%. Nel trimestre, accelera a +0,7% la crescita dell’occupazione, anche se la ripresa si conferma trainata dalle donne (+1% contro il +0,5% degli uomini), dagli stranieri (+113 mila unità contro le +44 mila degli italiani), dal part-time (+3,2% contro il +0,2% degli occupati a tempo pieno; per oltre il 64% si tratta di part-time involontario) e dai “precari” (i dipendenti a termine crescono di 145 mila unità e i collaboratori di 31 mila mentre i dipendenti permanenti a tempo pieno calano di 53 mila unità). Lo spaccato settoriale conferma la contrazione ancora in corso nelle costruzioni (-7% a/a).

LUCI E OMBRE

In sintesi, i dati ripartizionali relativi al 4° trimestre 2014 confermano che la ripresa in corso per l’occupazione per ora riguarda per lo più occupati temporanei, quelli che se fossero in crescita renderebbero più credibile la svolta in corso per il mercato del lavoro (dipendenti a tempo pieno), risultano ancora in calo. Tuttavia, i dati provvisori relativi al mese di gennaio confermano che i segnali di miglioramento vanno intensificandosi e confermano la nostra idea che il peggio per il mercato del lavoro italiano possa essere alle spalle. L’aumento delle aspettative sull’occupazione da parte sia delle imprese che delle famiglie negli ultimi mesi conferma tale trend, e le prospettive di ripresa del ciclo rendono sostenibile tale miglioramento.

LE MISURE GOVERNATIVE

A gennaio, sono entrate in vigore due misure governative che potrebbero avere avuto impatto sull’occupazione: 1) la decontribuzione per 3 anni delle nuove assunzioni a tempo indeterminato; 2) la deducibilità del costo del lavoro (sugli occupati dipendenti a tempo pieno) dalla base imponibile Irap. La speranza è che queste due misure possano favorire un aumento dell’occupazione non solo in termini assoluti ma in particolare sui dipendenti permanenti a tempo pieno.

LA PROSPETTIVA JOBS ACT

Inoltre, sulle nuove assunzioni da febbraio sarà operativo il nuovo contratto unico a tutele crescenti, che potrebbe anch’esso agire sugli incentivi ad assumere da parte delle imprese. In sintesi, le prospettive di ripresa e gli effetti delle misure governative dovrebbero accentuare nei prossimi mesi i segnali di miglioramento già visti di recente sul mercato del lavoro.

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