Alla fine l’Europa presterà alla Grecia tutti i soldi che la Grecia dovrà restituire all’Europa e concederà anche qualche soldo in più, nascosto nelle pieghe dei bilanci della Bce e dell’Esm. Questi soldi in più, che non saranno pochissimi, verranno però somministrati con il contagocce, in modo da mantenere Tsipras sotto costante pressione e togliergli quell’immagine di eroe popolare che stava cominciando a creare parecchi tentativi di imitazione in altri paesi.
La Grecia verrà dunque mantenuta in vita (e con la Grecia anche la finzione che il suo debito sia ancora onorabile) ma non potrà ergersi a modello alternativo e non riuscirà a risollevarsi seriamente se continuerà ad atteggiarsi solamente come vittima. Tsipras è un politico astuto e intelligente, ma la Merkel lo è ancora di più.
Quanto alla crescita europea, che per ora è più nelle parole e nelle attese che nei fatti, ci vuole un po’ di pazienza ma qualcosa arriverà. Gli utili degli esportatori, come continua a mostrare l’esperienza giapponese, saliranno, anche se non così presto come si aspettano a volte i mercati. Il petrolio dimezzato lascerà soldi nelle tasche dei consumatori e non tutto verrà risparmiato o usato solo per ripagare i debiti. La pressione fiscale rimarrà stabile e qua e là scenderà leggermente.
Insomma, scopriamo o riscopriamo in queste ore che non ci sono solo luci ma anche ombre e che la realtà e le quotazioni si sono allontanate un po’ troppo tra loro. La correzione è quindi salutare e chi era rimasto ai margini può approfittare delle prossime settimane per entrare. Strutturalmente rimaniamo freddi ma non particolarmente negativi sui bond, neutrali sull’azionario americano, moderatamente positivi sul dollaro e positivi sull’azionario europeo e giapponese.
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