Magie in campo ma soprattutto fuori. Perché se una volta i gol erano il fine oggi rappresentano il mezzo: per arrivare, ça va sans dire, a guadagnare di più, sempre di più. L’esempio perfetto, ancora una volta, è Lionel Messi. Il suo 2014 in campo non è stato indimenticabile, anzi…
Sconfitto nella finalissima Mondiale di Rio de Janeiro, secondo, dietro all’odiato Cristiano Ronaldo, nella classifica del Pallone d’Oro: non si può certo dire sia stato l’anno migliore della sua carriera. Eppure lo è stato per il conto in banca. Secondo un articolo del prestigioso France Football (ripreso poi da vari organi di stampa, tra cui l’Agenzia La Press) infatti la Pulce ha fatturato 65 milioni di euro complessivi, 24 in più del 2013, di cui “solo” la metà arrivati dal Barcellona (36). Il resto deriva dagli sponsor, ormai importanti quanto il club.
La crisi del marketing non tocca Leo, sempre più icona mondiale, in qualsiasi settore. Dalla playstation (Fifa 2015) alle aziende sportive (Adidas), dalle bevande (Pepsi) alle compagnie aeree (Turkish Airline): il suo volto vale milioni e, di conseguenza, ne produce. La cosa sorprendente è che nulla sembra scalfire la sua immagine, nemmeno lo scandalo con il fisco spagnolo, dribblato neanche fosse un mediocre terzino della Liga. Il Paperone guarda tutti dall’alto, anche quel Ronaldo che, lo scorso gennaio, gli ha alzato il Pallone d’Oro in faccia: CR7 deve “accontentarsi” di 54 milioni, 11 in meno rispetto a lui. Il terzo calciatore della classifica mondiale è Neymar, compagno nel Barça e staccatissimo con i suoi 36,5 milioni, di cui “solo” 16 dagli sponsor.
Se poi estendiamo il discorso alla Serie A italiana beh, lì sì che c’è da impallidire. Il più pagato è lo juventino Vidal (15,3 milioni), al netto degli sponsor sudamericani che fanno salire il suo fatturato. Il nostro calcio può invece sorridere per quanto concerne il capitolo allenatori: dei 20 più pagati infatti ben 7 sono italiani, anche se poi, a guardar bene, gli unici che allenano in Italia sono Conte (17esimo con 5,3 milioni) e Mancini (20esimo con 4,8). Gli altri lavorano all’estero: Ancelotti (Real Madrid, 15,5 milioni), Capello (ct Russia, 9), Di Matteo (Schalke, 6) fino al disoccupato Spalletti, ancora stipendiato dallo Zenit San Pietroburgo (6). Il numero uno mondiale resta Josè Mourinho, primo in graduatoria grazie ai 18 milioni che gli arrivano da Abramovich (12,4) e numerosi sponsor.
Bazzecole rispetto a Messi, che però deve inchinarsi ai colleghi delle altre discipline. Lo sportivo più pagato al mondo infatti è Floyd Mayweather, pugile americano che guadagna ben 87 milioni all’anno: non a caso, negli Usa, lo chiamano “Moneymaker”… La medaglia d’argento spetta a Lebron James, stella Nba dei Cleveland Cavaliers, che vanta un fatturato di 69 milioni. Tanti, ma non troppi rispetto a Messi (65). Anche perché l’argentino non ha nessuna intenzione di fermarsi qui: nel primo trimestre del 2015 ha già firmato nuovi rapporti commerciali per 56 milioni, peraltro non ancora conteggiati. Da qui la previsione di arrivare a quota 100 entro fine anno e diventare così lo sportivo più pagato al mondo. Non male per essere una “Pulce”…