Per l’innovazione digitale e lo sviluppo dei laboratori territoriali, aperti anche di pomeriggio, “90 milioni di euro delle risorse già destinate nel 2014 in favore delle istituzioni scolastiche ed educative statali sul fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche” vengono finalizzati “nell’anno 2015 alla realizzazione del Piano nazionale scuola digitale“. Per le stesse finalità “a decorrere dal 2016 è autorizzata la spesa di 30 milioni di euro”. Lo prevede la bozza del ddl Buona scuola varato ieri dal Consiglio dei ministri. Il piano nazionale scuola digitale, previsto nella bozza che Public Policy ha avuto possibilità di visionare, dovrà essere adottato dal ministero dell’Istruzione e promosso dalle scuole a partire dall’anno scolastico successivo all’entrata in vigore della legge.
Secondo la bozza di ddl sono sette gli obiettivi che il Piano dovrà contenere: “attività volte allo sviluppo delle competenze digitale degli studenti”; “potenziamento degli strumenti didattici e laboratori necessari a migliorare la formazione e i processi di innovazione delle istituzioni scolastiche”; “strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la condivisione di dati”.
E ancora, si legge, “formazione dei docenti per l’innovazione didattica”; “formazione dei direttori dei servizi gestinali e amministrativi, degli assistenti amministrativi e assistenti tecnici”; “potenziamento delle infrastrutture di rete con particolare riferimento alla connettività nelle scuole (sentita la Conferenza Stato-Regioni)”; “promozione di una rete nazionale di centri di ricerca e formazione da collocare presso le scuole con più alto livello di innovatività”.
Viene inoltre disposto che le scuole possano fare rete tra loro o si appoggino a poli tecnico-professionali per dotarsi di “laboratori territoriali per l’occupabilità attraverso la partecipazione, anche in qualità di soggetti cofinanziatori, di enti locali, università, associazioni, fondazioni, enti di formazione professionale, istituti tecnici superiori e imprese private”. VIC