L’appuntamento fondamentale nel processo di rilancio del Paese sarà la conferenza internazionale di Sharm el Sheikh, a marzo 2015, in cui il governo egiziano presenterà la sua strategia di sviluppo. L’obiettivo è di rilanciare la crescita con un importante piano di investimenti che attiri i capitali esteri. Tra i Paesi più attivi rientrano Arabia Saudita, Kuwait, EAU e Russia.
Le maggiori opportunità si concentreranno in cinque ambiti:
• Grandi progetti infrastrutturali. Tra i 15 megaprogetti (del valore complessivo di 100 miliardi di dollari), il principale riguarda lo sviluppo regionale di Suez. Oltre ai già avviati lavori per l’allargamento della via d’acqua, saranno costruiti porti, zone industriali e centri logistici lungo tutta l’area del canale. L’obiettivo è di rendere il canale non solo un punto di transito, bensì un centro importante per il commercio mondiale. In questo progetto le aziende italiane, grazie al loro know-how, potrebbero giocare un ruolo importante;
• Industria mineraria, in particolare nella zona del cosiddetto “triangolo d’oro”. Si tratta dell’area compresa tra i porti di Safaga e di El Quseir e la città di Qena. Il progetto prevede la creazione di un distretto minerario su di un’area superiore ai 6.000 km2;
• Edilizia abitativa. Il piano governativo prevede la costruzione di 1 milione di unità abitative nei prossimi cinque anni a favore delle fasce medio-basse della popolazione, con risorse fornite dai donor del golfo e dalla Banca Centrale Egiziana;
• Energetico. Sono in pipeline 17 progetti per accrescere la capacità del Paese di 8,3 GW. L’obiettivo annunciato dal governo di raggiungere la soglia del 20% di energia verde utilizzata entro il 2020 prevede investimenti per oltre 1 miliardo di euro. La maggior parte di questi progetti dovrebbero interessare la parte di costa mediterranea compresa tra El Alamein e El Salloum;
• Trasporti ferroviari. Il governo egiziano, in partnership con Ferrovie dello Stato Italiane nel ruolo di advisor, sta procedendo al rinnovo di un sistema di trasporto su rotaia considerato ormai vetusto per gli standard internazionali.
Buone opportunità di investimento si potranno delineare anche per le piccole e medie imprese italiane interessate al mercato egiziano. Numerose le iniziative per favorire la creazione di un tessuto industriale privato e diversificato, che faccia da volano alla creazione di nuovi posti di lavoro. In tal senso rientrano le iniziative di finanza agevolata portate avanti dalla Banca Centrale Egiziana e le 10 Free Trade Zone create nel Paese negli ultimi anni per attirare, grazie ad agevolazioni ed esenzioni fiscali, nuovi investimenti dall’estero. Tra le principali quella di Alessandria d’Egitto, di Damietta, di Ismailia e di Nasr City.