L’incidente del volo Germanwings da Barcellona a Dusseldorf che ha provocato 150 morti lo scorso 25 marzo è il più grave avvenuto nei cieli francesi dal luglio del 2000, quando il Concorde dell’AirFrance da Parigi a New York in fase di decollo si schiantò contro un hotel nei pressi dell’aeroporto Charles De Gaulle uccidendo 113 persone.
L’ultimo disastro aereo in Europa, invece, è stato quello che ha coinvolto un aereo della Spanair – oggi fallita – all’aeroporto di Madrid Barajas ad agosto 2008, provocando la morte di 148 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio (altre 18 persone rimasero ferite).
Secondo il direttore e fondatore dell’Aviation Safety Network Harro Ranter, l’incidente della Germanwings è veramente singolare, “dato lo stato attuale della sicurezza aerea, soprattutto in Europa Occidentale”.
DIMINUZIONE DEGLI INCIDENTI
A confermare le parole di Ranter ci sono i numeri. Infatti, analizzando i dati dell’Aviation Safety Network sugli incidenti aerei nel mondo, emerge il calo significativo che si registra dal 2006 fino a tutto il 2014, periodo in cui il numero di incidenti all’anno, pur oscillando, rimane comunque sempre inferiore a 40, il dato registrato nel 2005.
Anche relativamente al numero di vittime, l’Aviation Safety Network – che esclude dalle proprie statistiche i voli militari e quelli d’affari – dichiara, a partire dal 2006, dati che si mantengono costantemente al di sotto di quello registrato nel 2005 (1074), pur evidenziando un’impennata tra il 2013, anno in cui si sono avute 265 vittime in 29 incidenti, e il 2014, anno nero tra quelli recenti per l’aviazione civile, che si è chiuso con 692 morti in soli 20 incidenti in cui sono state coinvolte pesantemente compagnie asiatiche. Hanno fatto la differenza gli incidenti del volo Malaysia Airlines MH370 da Kuala Lumpur a Pechino con 239 persone a bordo, scomparso dai radar l’8 marzo e non ancora ritrovato e l’ AirAsia QZ8501 in servizio dalla città indonesiana di Surabaya a Singapore caduto lo scorso 28 dicembre (162 vittime).
Questi incidenti hanno messo in luce le numerose carenze in materia di sicurezza del trasporto aereo in Asia, dove il settore rimane tuttavia in forte crescita.
I dati dell’Aviation Safety Network sull’andamento degli incidenti e delle vittime a partire dal 1942 tuttavia non considerano i disastri aerei frutto di sabotaggi e atti di guerra, come per il volo Malaysia Airlines MH17, abbattuto il 17 luglio da un missile mentre sorvolava i cieli dell’Ucraina, provocando la morte di 298 persone, che porterebbe il dato del 2014 a 990 vittime in 21 incidenti.
In Europa invece, secondo la IATA, l’associazione del trasporto aereo a cui sono affiliate più di 200 compagnie aeree, gli incidenti nel 2014 hanno coinvolto 0,15 aerei ogni milione di voli, mentre se si considera il periodo che va dal 2009 al 2013 la media degli aeromobili persi per milione di voli è stata di 0,24.
GLI INCIDENTI NEL CORSO DEGLI ANNI
Gli incidenti nel mondo si sono mantenuti su valori superiori ai 50/anno soprattutto nel periodo 1946 – 1979, fatta eccezione per due soli anni (1954, 48 incidenti e 1964, 47 incidenti).
La punta massima è stata raggiunta nel 1948 con 87 incidenti.
Il numero di vittime per anno dal dopoguerra è stato sempre superiore a mille, ad eccezione del 1946, di due lunghi “fortunati” periodi – quello che va ininterrottamente dal 1951 al 1957 (nel 1955 si registra il dato più basso con 561 vittime) e quello collocabile nella prima metà degli anni ’80 (1981, 1983, 1984, 1986) – ed episodicamente negli anni 1990, 1999 e 2001.
Il dato più drammatico mai registrato è quello relativo al 1972, con 2373 vittime, mentre l’anno in cui ci sono state meno vittime dal dopoguerra ad oggi è il 2013 (265).
Dal 2003, anche in presenza di un incremento del traffico aereo, il numero delle vittime per anno scende sotto le 1000 unità e, ad eccezione del 2005, si mantiene sotto questo livello sino ad oggi, con il preoccupate dato in forte rialzo dello scorso anno che sembra riportare tendenzialmente al passato.
Per il 2015 dobbiamo purtroppo registrare finora le 43 vittime dell’ATR 72 della Transasia caduto lo scorso 4 febbraio nel fiume Keelung a Taipei e ora le 150 del volo Germanwings.
GLI INCIDENTI AEREI PIU’ GRAVI
Sono stati 89 gli aerei scomparsi e mai più ritrovati dal 1948 al 2014, secondo l’Aviation Safety Network, che ha anche stilato la classifica dei più gravi incidenti aerei per numero di vittime.
Al primo posto figura la collisione che coinvolse due Boeing 747 – uno della KLM e l’altro della Pan Am – a Tenerife il 27 marzo 1977 e provocò 583 vittime. Un volo Japan Airlines il 12 agosto 1985 precipitò sul monte Takamagahara causando 520 vittime e passando alla storia come l’incidente con il coinvolgimento di un solo aereo che ha provocato più vittime. Segue la collisione in volo tra un aereo della Saudi Arabian e uno della Kazakhistan Airlines che il 12 novembre 1996 provocò 349 vittime in India, mentre il 3 marzo 1974 un incidente a un volo Turkish Airlines causò 346 vittime in Francia.