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Giovannino Guareschi e la seconda guerra mondiale

A Segni, in provincia di Roma, da ieri è in corso una 3giorni dedicata a Giovanni Guareschi (1908-1968), grande giornalista e scrittore cattolico, inventore dei celebri personaggi della “Bassa emiliana” Peppone e Don Camillo.

Organizzata dalla Rete di Comuni Segni-Cori, la kermesse guareschiana s’intitola “Mai più la guerra, avventura senza ritorno”. Itinerario tra musica e poesia per far memoria degli eventi della II Guerra Mondiale, nell’anniversario della fine del grande conflitto. Pochi forse ricordano come Guareschi, sottotenente durante la seconda guerra mondiale, si rifiutò dopo l’8 settembre 1943 di collaborare con la Germania hitleriana, andando ad ingrandire la schiera dei militari dell’ex Regio Esercito Italiano rinchiusi nei campi tedeschi degli “Internati Militari Italiani” (IMI).

Proprio di questa importante esperienza storica e umana si parlerà nel convegno Fedeli al giuramento: la vita degli Internati Militari Italiani nei campi di concentramento tedeschi, in programma domani, Domenica 8 marzo, alle ore 17.30, nella Sala Polifunzionale “M.° Eugenio Blonk-Steiner” di Segni. Interverrà l’imprenditore e giornalista Fabio Trevisan, che è anche autore del libro “Bentornato Don Camillo”, corrispondente dell’Osservatorio Internazionale “Cardinale Van Thuân”, con una relazione intitolata “Non muoio neanche se mi ammazzano: la prigionia di Giovannino Guareschi vista attraverso il suo Diario Clandestino”  e “La Favola di Natale”. Quest’ultima opera fu scritta da Guareschi nel dicembre del 1944 proprio durante il periodo di prigionia in Germania. Il giovane ricercatore Francesco Del Giudice parlerà quindi sul Presepio di Wietzendorf e il Dott. Boiardi (Herald Editore) presenterà il diario di un “Internato Militare Italiano” originario di Castelforte (LT).

Invitando tutti a partecipare alle manifestazioni di Segni, concludiamo con uno dei più noti aforismi del Giovannino nazionale, quello che esprime la Forza che, sola, gli ha consentito di resistere “a schiena dritta” nei campi nazionalsocialisti: “Non credo alle vitamine. Credo in Dio”.


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