“Selfie” è il titolo di un volumetto da poco uscito nelle librerie, che contiene però un grande tesoro, fatto di delucidazioni e insegnamenti da tramandare ad ogni buon cristiano con il desiderio di riscoprirsi tale, o con la voglia di fugare dubbi e fare chiarezza. Il libro, il cui titolo completo è “Selfie. Dialogo sulla Chiesa con il teologo di tre papi”, è un’intervista fatta dalla giornalista e conduttrice Monica Mondo al Cardinale George Cottier, figura storica della Chiesa romana. Domenicano, arzillo novantatreenne svizzero dallo sguardo luminoso, il cardinale ha partecipato al Concilio Vaticano II, è stato teologo della Casa Pontificia dal 1990 e presidente della Commissione Teologica-Storica per il Grande Giubileo, prima di essere eletto cardinale nel 2003 da Papa Giovanni Paolo II.
CHI C’ERA ALLA PRESENTAZIONE
Alla presentazione del volume avvenuta ieri alla Radio Vaticana erano presenti, oltre al cardinale Cottier e all’autrice Mondo, anche S. E. Mons. Marcelo Sanchez Sorondo, Cancelliere della Pontifica Accademia delle Scienze Sociali, il prof. Philippe Chenaux, docente di Storia della Chiesa Moderna e Contemporanea alla Pontificia Università Lateranense, Ignazio Ingrao, vaticanista di Panorama, Enzo Romeo, vaticanista per il TG2, e Gianni Valente giornalista di Vatican Insider.
UNA CONVERSAZIONE SENZA ESCLUSIONE DI COLPI
Nello scorrere del testo si nota che ce n’è davvero un po’ per tutti: naturalmente si parla di fede, ma anche di ateismo – o meglio idolatria, e di bioetica, di filosofia, di storia, degli scandali che hanno coinvolto la Chiesa in questi anni. Di omosessualità, del demonio, di donne, della bellezza e della verità. Di ecumenismo, di Marx, dell’opposizione tra Stato e Chiesa, della politica e delle categorie sempre più desuete di destra e sinistra. E poi la tradizione, i due papi, il Concilio, e il progresso della Chiesa nel tempo: una Chiesa che non può restare immobile, semplicemente perché è parola che si incarna nella vita. Perché “Ecclesia Semper Reformanda”, come ribadisce il cardinale, e come si legge anche nelle prime pagine dell’intervista.
IL DIALOGO COME CONCETTO CENTRALE
“Viviamo ancora nell’epoca del Concilio Vaticano II, anche perché per i cambiamenti bisogna sempre aspettare, non vengono mai compresi subito, ma ci vuole del tempo”, ha detto Cottier durante la presentazione. Il cardinale è una persona mite, che non vuole complimenti e applausi, “perché gli applausi non durano per sempre”, ma al contrario ha le idee chiare. “La parola centrale oggi è dialogo. La Chiesa deve seguire il suo ruolo di evangelizzatrice, deve parlare alle persone. Ed è grande la missione, ravvivata con forza da Paolo VI, nella persecuzione della pace”.
UNA CHIESA PACIFICATA IN UN’EUROPA MALATA
Per Enzo Romeo, “nel testo il cardinale mette una pietra tombale sui temi bioetici”, e la sua è una “visione di una Chiesa serena, pacificata e non preoccupata delle vicende”, con la “capacità di stupirsi, e in maniera nuova, a differenza di chi si rinchiude nelle proprie convizioni”. Mons. Marcelo Sanchez Sorondo ha notato che “vengono citati i grandi classici della filosofia per capire quali sono i motori del mondo presente, fino a risalire all’intuizione dello Spirito nella storia, che è la base per la quale partecipiamo tutti della grazia di Cristo. La crisi della riforma è stata poi una crisi terribile, e attualmente sembra quasi avvenire lo stesso, con un’Europa malata e invecchiata”.
LA LOTTA ALLA POVERTÀ
“Mi piace che il cardinale citi molte volte il Papa” ha aggiunto Mons. Sorondo: “Quello che infatti in fondo si legge è una grande continuità: i papi vengono nominati dal Concilio, e sono perciò espressione del Concilio. C’è bisogno poi di pensare ad altri problemi: il grande male di oggi è infatti il male dell’anima, che troppo spesso viene trascurato per fare spazio alla psiche, o ad altro”. Altro grande argomento è “quello della povertà, che è qualcosa contro cui lottare fermamente. Bisogna infatti decidere se fare finta di niente o lottare per risolverla: il papa ha scelto la seconda strada. È una parte profonda delle beatitudini del vangelo, la lotta alla povertà è parte di Cristo”.
LA FORZA PROPRIA DELLA VERITÀ
Il prof. Chenaux nel suo intervento ha sottolineato che “i due momenti chiave degli ultimi 50 anni della storia della Chiesa sono le elezioni di Paolo VI e di Giovanni Paolo II. E la testimonianza del cardinale su Papa Montini è molto importante: si riconosce l’alta concezione che aveva della sua missione, e la sua mistica del papato”.
DECORUM VITAE E APERTURA ALLE DONNE
Il giornalista di Panorama, Ignazio Ingrao, ha notato che “la Chiesa oggi non è debole dal fronte dell’identità. È sempre lo spirito santo e la grazia che converte”. Nelle parole del cardinale Ingrao percepisce la voglia di “tenere insieme libertà di espressione, obbedienza alla Chiesa e servizio alla verità. Il nuovo pontificato cerca perciò di mettere in comune un confronto e una riflessione, in una stagione di riforma e di attesa che cerca di coinvolgere tutti”. Per quanto riguarda il ruolo delle donne nella Chiesa per il giornalista si evince che “se ne può parlare serenamente anche per il sacerdozio, il che apre una linea di riflessione molto profonda, che può anche fare discutere. I maestri devono comunque essere testimoni della rivoluzione del linguaggio del decorum vitae”.
I NUOVI PERCORSI DELLA CHIESA
Per Gianni Valente di Vatican Insider, “Vi è il bisogno di porsi il problema di quello che c’è intorno alla Chiesa. Il segreto della grande ripartenza nel nuovo concilio è di andare sempre alle sorgenti del Vangelo, di essere lucidi di fronte alle dinamiche del mondo in cui si vive. In adesione totale alla semplicità, e con attitudine alla distinzione”. Poi per quanto riguarda i temi più sensibili “bisogna mettere in chiaro che una cosa è l’omosessualità e l’altra il gender. Una cosa la liturgia, un’altra è l’ideologia del merletto”.